L'Angolo di Nimriel®

Pensieri


Volevo scrivere di un gatto e di una campagna ma continua a saltar fuori mia madre.Perchè mia madre c'entra sempre, il gatto e la campagna sono solo coprotagonisti, il primo facente parte di una nutrita schiera di schivi, affamatissimi randagi installatisi nella seconda, dove fu costruita casa dei miei circa trenta anni fa. Potrei tentare di divagare e parlare della casa, del giardino, dell'orto, del pollaio ma, molesto, riecco il pensiero di mia madre che, imperterrito, si affaccia ancora e ancora alla mia mente. D'altronde mia madre è così, un panzer, un bum e ribum, bum e ribum continuo, una che non molla mai, che ti perseguita, che scassa i marroni fino a che non fai come dice lei perchè sennò sei morto, finito, stremato, annientato. E se non lo fai tu non importa, lo fa lei, ti passa sopra, pazienza, tanto se decide una cosa poi è quella, chi se ne frega del mondo intero. Il suo pensiero non può certo essere da meno.Mia madre e la sua modalità standard in "incazzato". Mia madre ed il suo bisogno di avere almeno un "nemico". Mia madre, in eterna lotta. Mia madre, la scontenta. Mia madre, la generosa. Mia madre, la schiva. Mia madre, la donna che piange da sola. Mia madre che non da baci nè abbracci nè carezze e che non li accetta ma ne avrebbe bisogno. Mia madre che non ha, nè vuole, debiti con nessuno. Mia madre ed i suoi luoghi comuni. Mia madre, l'orgogliosa. Mia madre ed i suoi complessi di inferiorità. Mia madre, rossa, bella, instancabile, caparbia, rigida, forte, fragile, insopportabile. E noi intorno, satelliti di un pianeta in preda a tempeste, eternamente spazzato da venti impetuosi, capricciosi, ostico, duro, aspro. Mio padre che sopporta tutto, io che non sopporto niente, mio fratello che si defila. Ed i cani, i veri privilegiati, che con la loro devozione incondizionata hanno sciolto il cuore della donna di ferro che riversa su di loro tutto l'amore che non sapeva neppure di aver dentro.Certo mia madre non cambierà mai, lo so bene. So molto, magari non tutto ma molto sì. Sono anni che lavoro per capire, accettare, comprendere, darmi spiegazioni. Eppure, nonostante i miei sforzi, non riesco a non reagire, sono una vera sciocca. Forse perchè so che lei ha perfino bisogno delle nostre discussioni, come se solo allora si sentisse viva, solo brontolando, arrabbiandosi, offendendosi.E' una cosa che mi fa male ma alla quale non riesco a sottrarmi. Giorno dopo giorno vado a trovare i miei. Vado per vedere loro, i cani, i gatti randagi, il giardino, la campagna. Vado perchè so che i miei sono soli, si sentono soli, anche se siamo a due passi. Vado perchè ne ho bisogno, io per prima  perchè voglio loro un bene enorme che mio padre sente ma che mia madre forse non riconosce o forse sì, magari quei cinque minuti in cui non è arrabbiata. Vado e giorno per giorno mi chiedo come farò quando non ci saranno più, li osservo invecchiare, loro, i cani, il giardino, le stagioni, me stessa.E' quasi novembre, un mese che mia madre adora, in realtà  perchè è il mese in cui è nata, anche se da qualche anno fa finta di non volere che si festeggi. Fa la scorbutica ma provatevi voi a non omaggiarla, in quel giorno lì! Anzi, provatevi voi a non dirle quanto è buono il cibo che fa o quanto sia brava a tenere la casa! Se le piacerete, vi rimpinzerà di manicaretti, casalinghi, non elaborati ma buonissimi. Provare per credere.