L'Angolo di Nimriel®

Che siccome son Toscana


Mi perdonino tutti i miei conterranei per le improprie generalizzazioni che testè mi appresto a fare.Non me ne vogliate, so bene che non di tutt'un'erba è un fascio. Dopo l'ultimo episodio dell'Isola dei famosi, nel quale hanno fatto partecipare, mi vien fatto di pensare all'uopo, una nutrita schiera di toscani, d.o.c. e di adozione, è stato definitivamente comprovato un luogo comune nazionale: noi toscani siamo degli incalliti bestemmiatori.Pare che per noi il turpiloquio sia un pressochè normale mezzo d'espressione, in una specie di gergo, un intercalare tuttosommato innocuo benchè un tantinello deprecabile talvolta antiestetico. La nostra colorita, verace, sanguigna fantasia risaputamente si esprime in azzardate iperboli verbali in cui l'uso della parolaccia altro non è che un fiorito, quasi poetico mezzo dialettico teso a meglio sottolineare concetti, sentimenti, contrarietà, dissenso, disappunto.Non ci dovete giudicare con troppa severità per questo, vi  imploro, dovete pensare che ognuno ha i suoi difetti e da bravi cristiani ( o buddisti o animisti o qualsivoglia dottrina o confessione sia la vostra) perdonarci perchè il perdono è bellissimo, è qualcosa che davvero nobilita sia chi lo dispensa che chi lo ottiene. Perdonandoci ci insegnerete la retta via. Perdonandoci ci darete speranza.Ma, dovrete avere pazienza perchè, ne siamo consapevoli, sarà un lungo cammino e ogni tanto un cazzo di qui e un cazzo di là scapperà, involontario, dalla nostra turpe boccaccia . E' una abitudine dura a morire e a nostra discolpa lasciateci però addurre che non ci è di alcun conforto nè aiuto nè esempio quanto udiamo e vediamo attorno a noi. Il peccato è ovunque, di questi tempi ancor più, in certi luoghi poi, non parliamone neppure.Per questo vi siam grati quando ci indicherete dove sbagliamo, quando ci dispenserete saggi consigli, graditi giudizi, benevoli tirate d'orecchie. Bastone e carota ci vuole, bastone e carota. Una carezza e un calcio nel didietro e tutto s'aggiusterà. Pian piano recupereremo consapevolezza sul nostro dire e la purezza del nostro meraviglioso italiano che, ricordiamolo, ma sì, in fondo è nato proprio da noi ed invero merita che i pronipoti della Crusca si sciacquino la bocca in Arno prima di proferir verbo.Oh diamine, ohibò s'è fatto tardi, poffarbaccoperdindirindina debbo congedarmi. Che il buon vento vi accompagni e che la vostra giornata sia esente da cazzate gratuite.