L'Angolo di Nimriel®

In cammino


- Com'è imprevedibile la vita. - penso, mentre cammino per le strade di Firenze di mattina presto.Fa un freddo intenso, più freddo di quello che ho lasciato a casa, nonostante sia più caldo. Una contraddizione, lo so ma qua d'inverno ho sempre avuto questa percezione. Probabilmente dipende dalla maggiore umidità che, trattenuta dalle colline attorno, fa penetrare il freddo dentro le ossa e sotto il cappotto.Sono vestita pesante. Cammino con passo sciolto imbacuccata fino alle orecchie, lo zaino col computer che pesa sulla schiena. Sento le vertebre che si schiacciano; ogni volta penso a loro come al corpo di una fisarmonica. Mentalmente le vedo stantuffare, piccole ossicina compresse, povere… Inevitabilmente penso ai miei nipoti e quegli zaini enormi, più grandi di loro che si trascinano dietro come lumachine affaticate, poveri…Adesso incomincio ad aver caldo; il doppio strato di golf, pantaloni, collant, sciarpa, guanti trattengono il calore che emetto camminando. Apro la bocca ed emetto una nuvoletta di vapore. M’è sempre piaciuto; trovo buffo trasformarmi in drago.Nella mia mania di fare percorsi diversi ogni volta che posso, sto passando per una strada che non conosco o meglio, che non ricordo. Ma non mi perdo mai io e poi, sarebbe difficile perdersi, qua. Ricordo che il babbo me lo diceva sempre: basta che alzi la testa e prima o poi vedi il cupolone. Non è proprio così ma, non importa, non posso perdermi in questa città, mi è troppo familiare. Ed è strano che dopo aver rinunciato a lei dieci anni e passa fa, adesso mi ritrovi a lavorarci, seppur saltuariamente. Un circolo, la vita. Corsi e ricorsi. Strana, imprevedibile sì ma, bella.