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Post N° 169


Bastet dea della fecondità
Bastet era una dea egizia, lunare, con corpo antropomorfo e la testa di gatta. Era la dea del fuoco, dei gatti, del focolare domestico e delle donne in stato interessante. Aveva due lati della sua personalità, uno docile e uno aggressivo. Il suo lato docile e delicato era espresso dalla sua funzione di protezione della casa e delle donne incinta. La sua natura aggressiva e viziosa si manifestava anche attraverso i resoconti delle battaglie, nelle quali il faraone massacrava il nemico come Bastet massacrava le sue vittime. Con ogni probabilità all'origine era una leonessa. Fu onorata particolarmente dai sovrani della XXII dinastia e considerata talvolta come una forma poco caratterizzata di Hathor o di Sekmet, ma contrariamente a quest'ultima, che rappresentava i raggi del sole nella loro specificità bruciante, Bastet avrebbe avrebbe i tratti di una dea benevola. Nell'epoca del sincretismo, momento religioso dominato dall'influenza del culto solare, Bastet fu assimilata anche alla "dea lontana". Racconta una leggenda che Bastet, morsa da uno scorpione, fu guarita da Ra. Quando i greci arrivarono in Egitto, essi associarono Bastet ad Artemide, trasformandola da dea solare a dea lunare. Nel tempo, quest’ultima perse la sua testa originaria, raffigurante un gatto selvatico del deserto o un leone e fu sostituita dalla testa di un gatto domestico. I gatti erano estremamente importanti per gli Egizi, dato che proteggevano il grano dagli animali infestanti; si credeva che Bastet fosse la loro protettrice. L'uccisione di un gatto era punibile con la morte. Quando i gatti morivano, le famiglie si rasavano le sopracciglia in segno di lutto; talvolta facevano mummificare i loro animali.
La dolce gattina del Delta è una divinità essenzialmente benigna. É la protettrice della donna, del bambino, della famiglia e del focolare. Figlia di Ra, è l’Occhio della Luna. Bastet è la madre della triade di Bubasti (ov’era il suo tempio), laddove il padre è Atum ed il figlio Hor-Hekenu o Myisis, leone dallo sguardo feroce, signore del santuario di Leontopoli. Questo felino maschio, neter del vento e delle tempeste, ogni notte uccide il serpente Apofis che attacca il sole nero. Per gli Egizi i felini erano autentiche antenne per captare il principio vitale. Dotati di poteri magici, rappresentavano la sublimazione dell’energia sessuale. Ogni anno, nel secondo mese della stagione della piena del Nilo, le feste di Bastet rappresentavano l’occasione per un grande raduno, un vero e proprio carnevale, durante il quale ci si ubriacava per poter comunicare con la dea e stabilizzare così l’energia cosmica. Ciascuna parte del corpo di Bastet corrisponde ad una parte del corpo degli dei: essa è il naso di Thoth, la bocca di Atum, il ventre di Osiride, le anche di Horus, le piante dei piedi di Ra, il cuore di Ptah e gli occhi del Signore divino. Quando Hathor è furiosa si trasforma in Sekhmet, quando è felice diventa Bastet. Fate e maghe, le sacerdotesse di Bastet erano le iniziatrici della magia sessuale. "Egli. il re, è Bastet che protegge i due paesi. Chi lo loda sarà protetto dal suo braccio. Egli è Sekhmet contro quelli che trascurano i suoi ordini. Chi lo contraria sarà oppresso dagli affanni". (insegnamento di Amenemhat III della XII Dinastia).Il gatto diventa nel medioevo il demonio,gettato nel fuoco durante la festa di S.Giovanni. La sua pelliccia oggi è usata contro i reumatismi.