QuattroCaniPerStrada

Post N° 209


Il 21 gennaio c.m. nel programma di Fazio "Che tempo che fa", la Sig. ra Luciana Littizzetto si e' esibita, come suo solito, con un bel po' di battute ironiche toccando svariati temi. Purtroppo, tra queste, ce ne sono state alcune veramente di dubbio gusto e per nulla divertenti sugli animali di allevamento facendo risultare la loro condizione di vita alquanto comica. Ha concluso poi, come ciliegina sulla torta, che le oche da patè fanno una vita felice e beata in quanto, prima di finire ammazzate, possono mangiare a " crepapelle "... Noi del Gruppo di TuttiGliAnimaliDelMondo riteniamo che la Sig. ra Littizzetto dovrebbe essere a conoscenza e, se non lo e' glielo spieghiamo volentieri noi, che la suddetta condizione di vita degli animali di allevamento non e' certamente scelta da loro ma bensi' da " esseri umani " che si alimentano ancora con carne di cadaveri animali. Inoltre, le oche non si ingozzano di loro spontanea volonta' per un eccesso di ingordigia ma perche', sempre i soliti " esseri umani " di cui sopra, infilano loro un tubo in gola fino a farlo arrivare nell' esofago, per costringerle ad alimentarsi notte e giorno fino a che alle povere bestiole non scoppi il fegato in modo da poterlo cosi'trasformare nel succulento (???) pate' de foie gras. Dato che reputiamo la Sig. ra Littizzetto molto intelligente al punto tale da intuire che quando si commette un errore, educazione e rispetto impongono che ci si scusi, non Le risultera' difficile farlo nei confronti di questi animali tanto meschinamente maltrattati e seviziati solo per soddisfare un piacere alimentare, e non certamente necessario, di alcuni. Certi di una Sua risposta positiva le porgiamo distinti saluti. tuttiglianimalidelmondo@googlegroups.com DA INVIARE A: www.chetempochefa.rai.it --->Posta per Luciana LittizzettoOppure direttamente al sito ma e' piu' difficile trovare dove scriverle in quanto la Sig.ra ha pensato bene di non mettere un' e-mail (se volete comunque inserite un messaggio nel box dove chiede:(secondo voi cosa sarebbe la Littizzetto? ) www.lucianalittizzetto.it e considerato che siamo in argomento,firmate anche questa:
L’incubo, in media dura dalle due alle quattro settimane: tanto occorre perché un allevatore esperto possa far crescere a dismisura il fegato delle sue oche. Esempio: la pregiata "oca di Tolosa" è capace di arrivare a un massimo di 15 chili di peso e di "produrre", al tempo stesso, un fegato di oltre un chilo. Un risultato tutt’altro che indolore, visto che in genere gli animali vengono ingozzati 2-3 volte al giorno per un totale di almeno un chilo di cibo. Sarebbe come se un uomo di 70 chili mangiasse ogni 24 ore cinque o sei chili di alimenti.Per fortuna dell’uomo, il suo fegato non è così prelibato come quello di oche e anatre, al centro di un commercio mondiale che è anche uno scandalo internazionale. I metodi messi a punto per provocare la statosi epatica (la dilatazione abnorme del fegato) in questi animali sono infatti così violenti che molti Paesi europei vietano la produzione di foie gras, cioè "fegato grasso", un alimento ricercato dai gourmet di tutto il mondo nonostante violi oltre ai diritti degli animali anche quelli dell’organismo umano, poiché il fois gras contiene l’85 per cento di grasso che arriva direttamente al fegato di chi lo mangia, aumentando il tasso di colesterolo e favorendo l’insorgere di varie malattie. Su tutte queste considerazioni si basano i "no" al foie gras di Austria, Finlandia, Gran Bretagna, Lussemburgo, Danimarca e, fuori dalla Ue, di Svizzera, Repubblica Ceca, Norvegia e Polonia. L’Italia deve ancora recepire la direttiva europea 98/58 che vieta l’alimentazione forzata e la spiumatura, mentre Francia e Belgio non ci pensano neanche. La sola Francia produce ogni anno centinaia di tonnellate di foie gras, seguita da Belgio, Ungheria, Germania, Israele. E l’Italia? Fa la sua parte, come documenta un rapporto della Lav dedicato al "Foie gras: un concentrato di sofferenze".Da noi si consumano ogni anno circa 20 tonnellate di fegato d’oca, prodotte per metà da piccole aziende in Romagna, Friuli e Lomellina. Anche i nostri allevatori, come i loro colleghi francesi, tengono le oche in gabbie di 25 cm. Per 15, le privano di becco, le sovralimentato con cibo che viene loro somministrato con strumenti meccanici capaci di "servire" fino a 120 animali l’ora e dotati di tubi lunghi circa 30 cm. Il culmine di tutto è l’abbattimento: le oche vengono stordite in un bagno di acqua elettrificata e poi sgozzate. Dopo poche settimane qualcuno, felice e forse ignaro, mangerà il loro fegato.Firma la petizione