Inceneritore Desio

Buone notizie dalla Regione!


Buone notizie dalla Regione, ma aspettiamo che vengano approvati i Piani Rifiuti di Provincia e Regione...Gianmarco Corbetta----di Laura Guardini da il Corriere della seraMILANO — Lontani ormai i tempi delle emergenze e delle discariche traboccanti, oggi tutti i rifiuti lombardi (in media 1,37 chili per ognuno dei 9.914.704 residenti, secondo l’ultimo rapporto Arpa) restano in Lombardia ed anche gli ambientalisti approvano le scelte della regione. «Si va verso un ulteriore aumento della raccolta differenziata e verso lo stop ai termovalorizzatori» dice da Legambiente Lombardia il presidente Damiano Di Simine: «La Regione è partita per prima, ma ora fa meno bene di Veneto, Piemonte, Trentino. La presenza di troppi inceneritori — quelli di Desio e Sesto, ad esempio, potrebbero essere chiusi—frena la spinta a separare. E infatti, le percentuali di differenziata più bassa sono a Brescia, Milano e Pavia, dove ci sono più termovalorizzatori». Dalla Lombardia escono soltanto quantitativi (non grandi) di frazione organica, destinata ad impianti veneti: quanto a capacità degli inceneritori, invece, possono arrivare materiali anche da fuori. Non rifiuti «tal quale» (la legge non lo permette), ma già preparati per le linee di termodistruzione: è il caso dei «tritovagliati» napoletani destinati alla Rea di Dalmine, ora che un gruppo di comuni bergamaschi ha «traslocato» al termoutilizzatore (e alle tariffe giudicate più convenienti) dell’impianto A2A di Brescia. «Abbiamo voluto un unico bacino regionale anziché quelli provinciali proprio per stimolare la concorrenza» dice l’assessore regionale Daniele Belotti (Lega Nord); al Pirellone si sta lavorando alla revisione del piano rifiuti per approvarla entro l’anno. Nessun nuovo termovalorizzatore, dunque («Abbiamo l’autonomia garantita: e non vogliamo finire come in Germania, dove sono costretti a importare rifiuti»), ma non solo raccolta differenziata. «Quella va incrementata— aggiunge Belotti —. Ma stiamo guardando più avanti: a ridurre i rifiuti. Meno pannolini usa getta per i bambini (tra l’altro, -30% di spesa per le famiglie), meno fazzoletti di carta, meno rotoloni in cucina. Meno mobili da buttare in strada, più mercatini come usa nel Nord Europa. Cibo a chilometro zero e raccolta degli alimentari in scadenza». Sembra un decalogo ambientalista: «Anche gli ambientalisti dovrebbero dare una mano e non opporsi sempre a tutto. Ci sono anche i rifiuti speciali, e sono tanti, e ci vogliono gli impianti. Ma quello è un altro capitolo».