Comunque vada, abbiamo vinto.Non ci sono altre parole per definire la serata di giovedì in consiglio comunale. All'ordine del giorno la presentazione del piano industriale di BEA (che prevede il revamping dell'inceneritore) e le possibili alternative.Ecco: già l'idea di valutare le alternative, con un confronto dialettico, è una novità assoluta e per certi versi incredibile nella storia della politica desiana. Per non parlare della presenza di un tecnico indipendente, il dott. Enzo Favoino, ricercatore presso la Scuola Agraria del Parco di Monza e consulente nel campo della gestione rifiuti per numerosi enti pubblici, in Italia e all'estero. A ciò si aggiunga l'atteggiamento critico e razionale di quasi tutto il consiglio comunale nel valutare il piano industriale proposto da BEA.Forse ad un osservatore arrivato da Marte la serata di ieri sarebbe apparsa un evento normale per un'istituzione democratica. Ma a noi, che marziani non siamo e che ci ricordiamo molto bene i consigli comunali del 2008 e 2009, sembra una rivoluzione. E come potremmo aver dimenticato i lunghissimi monologhi del presidente di Bea, Alcide Copreni? Nessun dibattito, nessun contraddittorio, all'epoca sembrava di assistere ad un rito: il sacerdote celebrava il culto del fuoco e tutti (o quasi) restavano come ipnotizzati in adorazione della verità. I pochi che osavano porre dubbi e domande passavano per bastian contrari o sprovveduti; sostenere la strategia "rifiuti zero" equivaleva a essere bollati come pazzi visionari o fanatici estremisti.Sembra passato un secolo: il fumo si è diradato davanti agli occhi di chi ragiona basandosi sui fatti e non sulle chiacchiere. Perfino la Lega, che nelle precedenti coalizioni di maggioranza non ha mai messo in dubbio il vecchio progetto di raddoppio dell'inceneritore, oggi (in minoranza, oltre che in campagna elettorale) parla di Rifiuti Zero e chiede la revoca del piano industriale e la testa del Presidente!E' davvero un altro mondo. Per anni abbiamo sbattuto contro i muri di gomma della politica, per anni abbiamo ripetuto incessantemente le stesse cose, cercando in tutti i modi di sensibilizzare cittadini e istituzioni: il fatto che ieri quelle stesse argomentazioni siano state condivise da quasi tutte le forze politiche e dai vari gruppi organizzati di cittadini presenti in Consiglio ci ha dato la misura dell'enorme vittoria che abbiamo ottenuto. A Desio, nel 2008, uno sparuto gruppo di cittadini, soli contro tutti, si era messo in testa di fare una rivoluzione culturale. E ci è riuscito.
Comunque vada, abbiamo vinto.
Comunque vada, abbiamo vinto.Non ci sono altre parole per definire la serata di giovedì in consiglio comunale. All'ordine del giorno la presentazione del piano industriale di BEA (che prevede il revamping dell'inceneritore) e le possibili alternative.Ecco: già l'idea di valutare le alternative, con un confronto dialettico, è una novità assoluta e per certi versi incredibile nella storia della politica desiana. Per non parlare della presenza di un tecnico indipendente, il dott. Enzo Favoino, ricercatore presso la Scuola Agraria del Parco di Monza e consulente nel campo della gestione rifiuti per numerosi enti pubblici, in Italia e all'estero. A ciò si aggiunga l'atteggiamento critico e razionale di quasi tutto il consiglio comunale nel valutare il piano industriale proposto da BEA.Forse ad un osservatore arrivato da Marte la serata di ieri sarebbe apparsa un evento normale per un'istituzione democratica. Ma a noi, che marziani non siamo e che ci ricordiamo molto bene i consigli comunali del 2008 e 2009, sembra una rivoluzione. E come potremmo aver dimenticato i lunghissimi monologhi del presidente di Bea, Alcide Copreni? Nessun dibattito, nessun contraddittorio, all'epoca sembrava di assistere ad un rito: il sacerdote celebrava il culto del fuoco e tutti (o quasi) restavano come ipnotizzati in adorazione della verità. I pochi che osavano porre dubbi e domande passavano per bastian contrari o sprovveduti; sostenere la strategia "rifiuti zero" equivaleva a essere bollati come pazzi visionari o fanatici estremisti.Sembra passato un secolo: il fumo si è diradato davanti agli occhi di chi ragiona basandosi sui fatti e non sulle chiacchiere. Perfino la Lega, che nelle precedenti coalizioni di maggioranza non ha mai messo in dubbio il vecchio progetto di raddoppio dell'inceneritore, oggi (in minoranza, oltre che in campagna elettorale) parla di Rifiuti Zero e chiede la revoca del piano industriale e la testa del Presidente!E' davvero un altro mondo. Per anni abbiamo sbattuto contro i muri di gomma della politica, per anni abbiamo ripetuto incessantemente le stesse cose, cercando in tutti i modi di sensibilizzare cittadini e istituzioni: il fatto che ieri quelle stesse argomentazioni siano state condivise da quasi tutte le forze politiche e dai vari gruppi organizzati di cittadini presenti in Consiglio ci ha dato la misura dell'enorme vittoria che abbiamo ottenuto. A Desio, nel 2008, uno sparuto gruppo di cittadini, soli contro tutti, si era messo in testa di fare una rivoluzione culturale. E ci è riuscito.