Inceneritore Desio

Bovisio Masciago - Il sindaco ai colleghi: no al maxi-forno. Galimberti invita Provincia e Comuni soci a bocciare l’ampliamento.


CHIEDERÀ agli altri Comuni soci di Bea e alla Provincia di Monza e Brianza di fare come lui e di proporre la stessa delibera di indirizzo che tra qualche giorno potrebbe essere approvata all’unanimità dal Consiglio comunale di Bovisio.SI TRATTA di un documento fortemente voluto dal sindaco Emanuele Galimberti, in cui si mette in discussione il piano industriale approvato dall’assemblea dei soci di Brianza energia ambiente che prevede l’ampliamento del forno, l’aumento dei rifiuti e un contratto che vincola i comuni soci a conferire rifiuti per 20 anni assicurando così i flussi finanziari necessari alla sostenibilità economica dell’investimento effettuato dai soci privati. La proposta del sindaco di Bovisio è quella di sospendere immediatamente l’operatività della neo costituita società Bea Gestione e conseguentemente azzerare tutti gli eventuali costi di gestione, compensi per gli organi sociali compresi. Nel frattempo, un rinnovato consiglio di amministrazione dovrà elaborare un nuovo piano strategico industriale. «È una scelta condivisa da tutta la maggioranza - spiega il primo cittadino - ma spero che tutti i gruppi consiliari votino a favore di questa delibera. Persegue l’obiettivo della sostenibilità ambientale attraverso politiche innovative del ciclo di gestione dei rifiuti e di riduzione dei costi del servizio. Si concretizza soprattutto nella volontà di fermare l’aumento dell’ormai obsoleto incenerimento dei rifiuti, indirizzando la società verso la ricerca e lo sviluppo di sistemi alternativi. Anche il Comitato per l’Ambiente di Bovisio Masciago e gli altri Comitati di Desio e Limbiate bocciano con noi un progetto industriale, che così come proposto, sembra basare il proprio equilibrio economico unicamente sulla previsione di un conferimento obbligatorio per 20 anni da parte dei Comuni soci di un quantitativo di rifiuti prestabilito ad un prezzo predeterminato e già ora superiore alla media di mercato».SECONDO Galimberti, il piano strategico industriale dovrebbe garantire la sostenibilità ambientale e quella economico-finanziaria nel lungo periodo, incrementare la marginalità/redditività, migliorare l’efficacia, economicità e qualità del servizio, garantire la saturazione dell’impianto, dimensionandolo sulla base dei trend di riduzione dei rifiuti e l’incremento della raccolta differenziata, oltre che garantire ai soci servizi in linea con le migliori condizioni economiche di mercato. «Mi auguro - conclude Galimberti - che una volta formalmente approvata, questa delibera venga favorevolmente accolta anche dagli altri Comuni soci di Bea e soprattutto dalla Provincia di Monza e Brianza, che è socio con una quota del 20 per cento. Possiamo raggiungere un grande risultato, facciamolo insieme».Fonte: "Il Giorno", 23/04/13.