Inceneritore Desio

Il Comitato va alla guerra (metaforica!) contro il nuovo inceneritore di Desio


Mi chiamo Gianmarco Corbetta ed insieme ai miei "colleghi" del Comitato mi sto battendo contro l’ampliamento dell’inceneritore di Desio. Il piano rifiuti in via di approvazione della provincia di Milano prevede, tra l’altro, due cose: 1) un aumento del 2% della produzione dei rifiuti negli anni a venire (svariate decine di migliaia di tonnellate in più) e 2) la necessità che la nuova provincia si renda autonoma nello smaltire i propri rifiuti. Risultato: costruzione di un nuovo inceneritore a Desio al posto di quello vecchio (in funzione dal 1976) passando dalle attuali 45 mila tonnellate di rifiuti inceneriti a 90 mila (ma con un impianto in grado di bruciarne 140 mila!). I nostri politici sostengono che, nonostante una raccolta differenziata già a buoni livelli (intorno al 55-60%), l’elevatissima densità di popolazione e la mancanza di spazi per discariche rendono assolutamente necessario l’ampliamento dell’inceneritore. Noi non contestiamo il fatto che la nuova provincia si renda autonoma nello smaltimento dei rifiuti, né le stime di aumento degli stessi fatte dalla provincia; ciò che contestiamo è il fatto che non si spinga ulteriormente verso la raccolta differenziata e soprattutto che non si opti per un impianto di trattamento meccanico biologico che renderebbe perfettamente inutile il nuovo inceneritore. Il nostro piano è ambizioso. Non vogliamo organizzare una conferenza con gli esperti della materia ma vogliamo costringere la Provincia a farlo a posto nostro, in modo da rendere "istituzionale" l'appuntamento. Stiamo raccogliendo le firme per esercitare due diritti previsti dallo statuto provinciale: la petizione per sospendere l’iter di costruzione dell’inceneritore e la richiesta di assemblea affinché le autorità si confrontino con i cittadini, alla presenza di medici ed esperti del settore. Nel frattempo abbiamo chiesto e ottenuto un’audizione presso la Commissione Ambiente del Consiglio della Provincia di Milano. Ad oggi siamo a quota 2400 firme (su carta... abbiamo preferito non optare per la petizione on line) e non abbiamo intenzione di fermarci. Siamo testardi e vogliamo arrivare fino in fondo!