Inceneritore Desio

Caso Cascina Bolagnos


Nel febbraio del 2004 sulla stampa locale è apparsa la notizia riportata qua sotto."Desio: Diossina la vita dura 10 anni di meno Monday 16 February 2004 DESIO (Milano) - Non è uno studio epidemiologico, ma è pur sempre una segnalazione. L'amministrazione comunale di Desio ha deciso di raccoglierla e di chiedere approfondimenti.È stato un conteggio del Comitato per la difesa dei diritti dei danneggiati dalla diossina a mettere in evidenza che, in un quartiere di Desio, la vita media dei residenti è di almeno dieci anni inferiore a quella nazionale. Per quale ragione, nessuno si azzarda a dirlo. C'è chi pensa alla diossina, ma il dato statistico non può dire nulla sulle cause dei decessi. Si limita a contarli.L'esito dell'indagine è stato inviato per conoscenza anche a Pieralberto Bertazzi, della Clinica del Lavoro di Milano e responsabile, per conto della Regione Lombardia, di un'indagine epidemiologica sulle cause di morte fino al 2001 in tutta l'area colpita dall'incidente all'Icmesa.Secondo i dati raccolti da Gaetano Carro, nella zona di Cascina Bolagnos (che all'epoca del disastro Icmesa era inserita nella zona B, una delle più contaminate) i residenti morti tra il 1983 e il 2003 hanno vissuto in media 65,5 anni. La media di vita per gli uomini è stata di 63,9 anni, e per le donne 67,5, contro una media nazionale di 76,7 per i maschi e 76,7 per le donne.Negli ultimi vent'anni, in Italia, la vita media si è allungata di quattro anni. «Pur aggiungendo questi quattro anni al risultato che abbiamo ottenuto noi - spiega Carro - la media di vita nella Cascina Bolagnos resta molto al di sotto di quella nazionale». Il battagliero portavoce dei cittadini aggiunge: «Per questo è necessario conoscere con precisione le cause dei decessi. L'Asl deve mettere a disposizione questo genere di informazioni. Altrimenti andremo casa per casa e cercheremo di capire con le nostre forze».Il sindaco Salvatore Pugliese, 43 anni, di Forza Italia, non vuole restare con le mani in mano: «È una vicenda da approfondire con serietà e senza inutili allarmismi. Verificheremo. E, se necessario, non esiteremo a chiedere l'intervento dell'autorità sanitaria. Allo stato attuale non si può certo stabilire un rapporto di causa-effetto, una correlazione con la diossina». Il primo cittadino, che è anche un medico, di una cosa è sicuro: «Dopo l'incidente del 1976, questa è una zona altamente controllata. Le indagini sono molte, e quando si studia molto ci si trova spesso di fronte a dati che fanno pensare, anche quando non sono in correlazione diretta».Per Clemente Galbiati, 53 anni, sindaco di Seveso, questa è una cosa che non sta né in cielo né in terra. E non ne vuole nemmeno sentir parlare: «Incredibile. Chi vive qui, a Seveso, sa che la situazione è assolutamente sotto controllo e del tutto normale. Altro che dieci anni in meno». La vera preoccupazione di Galbiati è che Seveso rimanga prigioniera del passato, con danni permanenti, e attuali, a una comunità che invece il problema diossina lo ha risolto.Il dato della zona della Cascina Bolagnos si scontra anche con i risultati dell'indagine epidemiologica condotta dalla Clinica del Lavoro su tutta l'area interessata dall'incidente Icmesa, che non ha trovato differenze significative tra le cause di morte nell'area contaminata e quelle della zona di rispetto."---------------Quindi l'ipotesi di una relazione tra questo fatto e la diossina dell'incidente di Seveso non regge, visto che il caso Cascina Bolagnos non si è ripetuto nelle altre zone colpite dall'incidente.Chiediamo al Sindaco di Desio (che tanto non risponderà...) se sono stati fatti degli approfondimenti su questo caso... a noi risulta di no, ma vorremmo sbagliarci.Non abbiamo prove in tal senso, ma CI SEMBRA UNA COINCIDENZA INQUIETANTE IL FATTO CHE CASCINA BOLAGNOS DISTI SOLO POCHE CENTINAIA DI METRI DALL'INCENERITORE...Gianmarco Corbetta