Inceneritore Desio

Malaria e cattive pagelle


Dal blog di Federico ValerioDiversi studi stanno verificando che l’inquinamento atmosferico potrebbe avere un ruolo non trascurabile sulle capacità intellettive delle popolazioni esposte, in particolari i più giovani.Un recentissimo studio pubblicato su Pediatrics, la rivista ufficiale dei pediatri americani, ha voluto verificare se l’esposizione della madre ad inquinamento, durante la gravidanza, potesse avere conseguenze sullo sviluppo intellettivo dei figli.Lo studio, condotto su 250 bambini di New York,  ha dimostrato livelli di prestazioni intellettive significativamente più bassi,  nei bambini le cui madri, durante la gravidanza,  erano state esposte ad alti livelli di inquinamento da idrocarburi policiclici aromatici, inquinanti presenti nelle emissioni di autoveicoli, nel fumo di sigarette, in numerosi processi industriali.Questa differenza è stata trovata quando la concentrazione media di idrocarburi, nell’aria respirata dalle mamme, era superiore a 2,3  nanogrammi per metro cubo. Una conferma di questo studio la si potrebbe trovare a Genova Cornigliano, mettendo a confronto le prestazioni scolastiche dei bambini nati in questo quartiere dopo il 2002,  con quelle dei loro coetanei dei decenni precedenti. Se gli attuali bambini di Cornigliano risultassero più svegli ed intelligenti,  il motivo potrebbe essere che le loro mamme, grazie alla chiusura della cokeria,  hanno respirato meno di un  nanogrammo di IPA per metro cubo d’aria, mentre le mamme che abitavano questo stesso quartiere, durante gli anni in cui l’ acciaieria sotto casa funzionava a pieno regime, di IPA ne respiravano ben più di 30 nanogrammi per metro cubo.Una volta diventati adulti, oltre ai policiclici aromatici,  altri inquinanti potrebbero alterare le nostre capacità intellettive e, da quanto risulta da uno studio condotto negli Stati Uniti e pubblicato quest’anno su Neurotoxicology , è  l’ozono che potrebbe accelerare l’invecchiamento del nostro cervello.Lo studio stima che,  ogni 20 microgrammi di ozono in più in ogni metro cubo d’aria che respiriamo, il nostro cervello invecchia di 3-5 anni. Poiché a Genova, dal 1999 al 2002 siamo passati da 81 a 51 microgrammi di ozono, con un netto miglioramento anche nei confronti di questo inquinante, l’invecchiamento dei nostri cervelli dovrebbe essere, quanto meno, rallentato.E ancora una volta il beneficio maggiore, in termini di intelligenza, dovrebbe vedersi nelle nuove generazioni che, rispetto ai loro coetanei del  “boom” economico, grazie alle benzine “verdi”, respirano anche meno piombo, un altro pericoloso inquinante neurotossico.