New Deal

Post N° 110


L'ultimo mio post risale al 30 di marzo, da allora sono successe parecchie cose. Ma andiamo per ordine...Con la mia compagna è iniziato un nuovo periodo di conflittualità, lei ha iniziato a fare sempre più problemi per il tempo che dedicavo a mio padre e per la mancanza di collaborazione nelle faccende di casa da parte mia, inoltre ha iniziato a far pesare sempre più il fatto che non si avesse una vita sociale appagante, che si uscisse poco e questo in particolar modo a seguito della malattia di mio padre a il problema arrivava da prima. Tagliando tutti i passaggi intermedi poco più di una settimana fa una sera arrivo a casa e la trovo sul divano, mi dice “ti devo parlare” - io mi siedo - “torno da mia madre, non siamo fatti per stare insieme, vediamo la vita in maniera troppo diversa, tu non vuoi mai uscire, coinvolgi troppo i tuoi genitori nella nostra vita e poi non mi dai una mano in casa” - se ne è andata. Io ho pianto, l'ho pregata di restare, le ho detto che sarei cambiato, che sarei riuscito a conciliare quanto la situazione di mio padre richiede con le sue “legittime” richieste. Lei mi dice di no, che non sarei potuto cambiare, che era questione di indole, eravamo troppo diversi e lei non voleva fare una vita da sessantenne a quest'età. “Un po' di tempo per pensare, far sbollire la rabbia e la delusione” - ecco cosa ha chiesto e poi si sarebbe guardata dentro e avrebbe cercato di capire cosa era rimasto.I primi giorni sono stati durissimi, mi sentivo solo, abbandonato, l'ho pregata di tornare, ho chiamato sua madre, le sue amiche affinché facessero qualcosa per farla tornare ma niente “lascia passare un po' di tempo” - mi dicevano. Ieri, dopo uno sfogo con un amico ho capito, ho capito che io non le perdonerò mai di avermi umiliato raccontandomi di essersi fatta sodomizzare e di avermelo detto con l'intento preciso di dirmi “ma tu te lo scordi che ti dia il mio culo”. In questi anni ho convissuto con una parte di me che non accettava di stare con una che era stata la troia sottomessa di uno spensierato ragazzotto che dopo averla sodomizzata la presentava come un'amica. In questi anni mi guardavo intorno e mi chiedevo “ma quella ragazza se lo sarà fatto mettere nel culo?” - e poi mi incazzava! - “ma perchè io devo stare con una che si è fatta sodomizzare!!” - infondo sono stato con lei per tacitare la mia insicurezza, la mia paura di non trovare nessun altro. Mi girava dentro una lama circolare dai denti aguzzi che mi diceva “il sue ex ha fatto i suoi porci comodi, quello che verrà dopo di me non verrà mai a sapere di questa cosa e quindi potrà vederla come avrei voluto vederla io e lei sarà quindi felice con un altro che si gusterà a pieno quello che a me piaceva di lei e io rimarrò solo, sono uno sfigato!”. Ho atteso per anni che arrivasse il momento giusto, la scappatoia, l'alternativa ma le cose sono andate sempre peggio su tutti i fronti, dentro di me sentivo l'impossibilità a vivere una relazione con una persona che non stimavo e che disprezzavo ma allo stesso modo avevo bisogno di lei e così disprezzavo me stesso per il fatto di non avere la forza di chiudere. Ho paura, paura di restare solo, rabbia per il fatto che se lei non avesse solo omesso di dirmi che "il suo ex glielo aveva messo nel culo in tutti i sensi" la mia storia con lei sarebeb andata benissimo come quelle degli altri invece no.... quanto sono triste, demoralizzato, mi viene da piangere!!!