New Deal

Post N° 126


Quanto sia difficile capire l'importanza delle persone che ami quando ci sono è uno dei luoghi comuni più inflazionati ma è talmente vero che finisce col diventare un'ovvietà e quindi lo si da per scontato. Infondo non mi compiaccio mai del mio braccio destro e non mi curo particolarmente del fatto che lo possiedo, del suo funzionamento perfetto e della sua consolatrice presenza che mirende completo. Mai ho ringraziato il divino per il mio braccio destro. E se lo perdessi? Perdere una persona cara (ma assai cara) è come perdere un pezzo di noi stessi. Il fatto che mio padre sia gravemente ammalato e che stia morendo fa sì che in un certo senso avverta tutta una parte di me malata, tutta una gran bella fetta della mia vita malata. Quando mi hanno detto che da lì a poco sarebbe morto è stato come se mi dicessero che da lì a poco avrei perso una parte di me. Che una parte di me sarebbe morta. Morta poco a poco. Morta giorno dopo giorno. Morta e basta.Il vuoto... la mancanza... il per sempre... il mai più e lo schiacciante peso dei mille e mille ricordi belli, dei mille e mille insegnamenti, dei mille e mille buoni esempi, delle mille e mille cose che non si potranno mai più fare. Il paradiso, il riconciliarsi ai propri cari, il tornare a stare insieme è un pensiero consolatorio. Infondo diventa solo questione di tempo. Invidio chi crede ciecamente in questo. Il posto vuoto a tavola al pranzo della domenica... un evento bello da non poter condividere... un consiglio da non poter ricevere... un po' di ottimismo da non poter attingere... il sorrisone affettuoso e buono che si spegne per sempre e che diventa solo un ricordo... l'entusiasmo per le cose... Quanto è difficile da accettare la morte. Si accettano un sacco di cose che sono del tutto innaturali ma la morte, che esiste da poco meno della vita, non si riesce ad accettare. MAI PIU'PER SEMPREIN ETERNO