New Deal

PROMEMORIA...


La mia ex è andata a pranzo con una sua amica senza sapere che l'amica in questione è più mia che sua. Le ha raccontato, con gli occhi lucidi, di come sia stato straziante porre fine alla nostra relazione ma che, fondamentalmente, il fatto che io avessi ritirato fuori il suo comportamento del primo anno l'aveva scoraggiata. Scrivo queste righe non tanto per piacere di scriverle ma per averle come promemoria in futuro, non vorrei mai che i ricordi si appannassero e germogliasse qualche malinconia. A dire il vero è innegabile che per me il fatto che l'inizio della nostra relazione sia stato invaso dalla presenza in tutti i suoi racconti del suo precedente ragazzo è stato immensamente e insanabilmente demotivante, dissacratorio, avvilente. Il perché non abbia posto fine al rapporto all'epoca è altra questione, non mi importa affrontare la cosa ora. Dopo aver rovinato ogni momento con una delle sue classiche uscite inopportune non ha avuto neanche l'astuzia di mentire un pochino nel corso del tempo. Ci siamo conosciuti così. Messi a sedere fianco a fianco per puro caso in occasione di una festa, lei era con il suo ex. Durante la festa abbiamo chiacchierato amabilmente e ci siamo trovati in sintonia. Dopo un anno ci rincontriamo casualmente, lei era tornata single io pure e così abbiamo iniziato a vederci. Dopo che mi aveva umiliato mettendomi completamente in secondo, terzo o quarto piano rispetto al suo ex per mesi io provavo a elemosinare un po' di considerazione chiedendole “ma alla festa ti ero piaciuto da subito?” - e lei rispondeva - “ma guarda a dire il vero non ci pensavo neanche in quanto avevo già parecchio a cui pensare riguardo alle persona con cui stavo” - e questa domanda gliel'ho posta un sacco di volte sperando che lei mi dicesse - “Sì!!! Mi sei piaciuto subito da impazzire! Ho sentito che c'era qualcosa tra noi!” - cazzate del genere ma lei niente! Diceva la verità! - “Se è così. È così!”.Per il suo comportamento schifoso non ha praticamente mai mostrato pentimento e ci ha messo anni per chiedermi scusa cosa che, volendo essere precisi, non mi ha mai chiesto in quanto al massimo ha detto con tono dispiaciuto “Se tornassi indietro non lo farei ma non posso, dimmi tu cose devo fare” ma l'atteggiamento predominante era "io ho fatto la vita che ho fatto e se ho commesso degli sbagli pazienza, c'era un motivo validissimo che non mi fa sentire minimamente in colpa, il problema è il tuo, devi superarlo tu"