New Deal

Post N° 133


In queste settimane ho letto parecchio riguardo all'autostima, riguardo al pensiero buddista e riguardo a tutta una serie di idee e punti di vista utili a interpretare fatti e a disegnare traiettorie che consentano di vivere le proprie giornate, per quanto possibile, nel migliore dei modi.Urbi et orbi il concetto che vi sono determinate cose che sfuggono dall'autocontrollo e hanno un bel dire che la sofferenza è causata dall'attaccamento alle cose terrene dalle quali, per ben fare, bisognerebbe staccarsi... il ragionamento file ma alla prova dei fatti (quando i fatto sono tosti) è assai arduo mantenere il “distacco”; mi riferisco ovviamente alla malattia di mio padre e quando, ahi me, la vita lo abbandonerà. Saprò consolarmi dicendomi “è una cosa normale” ? Posso realmente distaccarmi da lui a tal punto che la sofferenza per quando non farà più parte di questo mondo si attenui? Non lo so, sinceramente non lo so. Penso di no, posso farlo per mille altre cose, per il 99.99% delle cose dalla mia vita ma per la perdita di un genitore, di un figlio o anche per una mia malattia o magari infermità non so se sarei così saggio da riuscire ad accettare la durezza della vita con serenità.Tornando a bomba, leggendo un po' qua e un po' la ho elaborato un piccolo sistema di “trading autogeno” e devo dire il vero che per ora sta funzionando abbastanza, in cosa consiste:Avere un sogno: ho letto che alla base della felicità c'è un sogno da inseguire, costruire; questo concetto viene, anche se in maniera differente, proposto sia dal buddismo che da queste “scuole” per l'autostima. Bene! Ho messo insieme i miei desideri e ho cercato farli diventare un sogno (o progetto di vita)Crearsi la via: per realizzare il sogno è necessario mettere in atto delle azioni ad esso funzionali bene, ho pensato a quelle che potrebbero anzi, dovranno essere le azioni che nell'immediato mi debbono indirizzare verso quel sogno che rincorrerò e costruirò nell'arco di tutta la vitaEssere al timore è una gran cosa: seppur soggetto ai condizionamenti e agli eventi che mi capitano cerco di ricalibrare le mie decisioni e i miei obiettivi secondo la situazioni contingenti tenendo presente solo ed esclusivamente quella che dovrà essere la meta ultima. Ogni mattina mi dico “ Come sono felice oggi! è una giornata splendida e non vedo l’ora di dire al mondo intero che ogni cosa che faccio servirà a realizzare i miei sogni ”Vedere il bicchiere mezzo pieno: temendo di finire nell'autocommiserarmi vedendo tutto nero ogni mattina elenco quanti di bello mi attende in quella giornata: “vado a lavorare e ho la possibilità di dimostrare il mio valore, vado a lavorare e guadagno quanto mi servirà per vivere la mia vita, sono sveglio e sto bene, oggi mio papà sta abbastanza bene e oggi potrò avere ancora un'altra occasione per passare un po' di tempo con lui, ho rispettato la Dieta e sto dimagrendo, oggi compirò un altro passo verso questo piccolo primo obiettivo”Cercare di cogliere, fintanto che è possibile, solo il meglio delle persone e delle situazioni. Vedere il lato buono e valorizzarlo trascurando e combattendo perciò con l'indifferenza il lato “cattivo”.Queste solo le piccole cose che sto mettendo in pratica in questi giorni e funzionano, ve lo assicuro. È vero che a supporto ho la sapiente mano della mia amica medico che mi “cura” con l'omeopatia e i fiori di bach ma penso che il piccolo riflesso di sole che percepisco dentro al mio cuore è anche conseguenza di questo tentativo di approcciare diversamente le mie giornate, gli avvenimenti, la vita.È infondo questo il New Deal.