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Post N° 13

Post n°13 pubblicato il 19 Giugno 2006 da melvana

BLOND AMBITION – GLI ANNI DI BLEACH

 

Non era previsto che Jack Endino lavorasse sul demo dei Nirvana, ma poiché fu impressionato dal suono di Dale Crover con i Melvins, insistette nel fare le registrazioni. La relazione lavorativa della band con Endino si rivelò molto fortunata. Pochi mesi dopo aver lavorato con i Nirvana per la prima volta, Endino fece ascoltare il demo della band a Jonathan Poneman della Sub Pop Records, che fece mettere la band sotto contratto. Tre delle canzoni che i Nirvana registrarono durante le sessioni finirono su Bleach, il primo album della band.

 

“Non avevano molto equipaggiamento,” dice Endino. “Nei primi giorni, Kurt usava un amplificatore Randall. Può non essere stato un modello a valvole – penso che fosse a stato solido. Non ricordo quali fossero gli speakers.”

Alla band piacque lavorare con Endino, e tornarono ai Reciprocal Studios molte volte durante l’anno per registrare altre canzoni, con Chad Channing al posto di Crover alla batteria. I Nirvana firmarono un contratto con la Sub Pop, e a fine dicembre 1988, entrarono ai Reciprocal Studios per registrare Bleach. L’album fu registrato in tre giorni al costo di $606.16, anche se cinque canzoni dalle precedenti sessioni furono incluse alla fine nell’album. Molte delle rimanenti canzoni delle varie sessioni ai Reciprocal furono pubblicate molti anni dopo su Incesticide.

“Quando registrarono Bleach, il Randall era in negozio così presero in prestito un mio amplificatore, che era un Sixties Fender Twin,” ricorda Endino. “Sono un fissato delle valvole, perciò ogni veniva cambiata per migliorarla specialmente sugli amplificatori, ma non aveva speakers perché li avevo fritti. Kurt portò due piccoli armadietti con due Celestions, molto simili a modelli da 70-watt. Usava un piccolo pedale per distorsione Boss DS-1 e quelle chitarre Univox [Hi-Flyers] che sembrano Mosrites. I pick-up erano montati. Finii col dargli uno di questi pick up una volta, perché rompeva queste chitarre tutto il tempo. Dissi, ‘devi avere dei pick-up extra,’ e lui fece, ‘Oh si. Qui c’è ne uno.’ Era in due pezzi. Fui in grado di incollare i fili insieme e usarlo. Non è il pick-up con il miglior suono al mondo, ma sembrava andar bene per lui.”

Mentre suonavano al party di Halloween il 30 ottobre, 1988 nel dormitorio dell’Evergreen State College di Washington, Cobain distrusse la sua chitarra – una nuova Univox Hi-Flyer – per la prima volta. Secondo Cobain, la sua abitudine distruttiva cominciò per la sua frustrazione con la batteria di Channing. “Sono così arrabbiato verso Chad che gli salto sulla batteria, poi distruggo la mia chitarra,” disse Cobain ad Azerrad. “Da qui proviene la distruzione degli strumenti.”

Nel 1989, i Nirvana fecero il loro primo tour americano. Secondo Earnie Bailey, un riparatore di chitarre di Seattle che era amico di Novoselic e che spesso lavorò come tecnico per la band, l’equipaggiamento live di Cobain durante questo periodo era un Epiphone ET270 rosso, un amplificatore Randall a stato solido, una cassa BFI Bullfrog e un distorsore Boss DS-1. Quando la sua chitarra fu distrutta altre alla riparazione, Cobain cercava pezzi di ricambio a poco prezzo in negozi dei pegni ed erano spedita dalla Sub Pop tramite la Federal Express. Qualche volta, i fan vendevano a Cobain una chitarra, che dopo avrebbe distrutto con estremo voglia. “Ho sentito delle storie sulla distruzione delle chitarre di Kurt dalle persone della Sub Pop,” dice Endino. “Quando era in tour li chiamava e diceva, ‘Non so che cosa c’è in me, ma ho appena distrutto la mia chitarra.’ Non penso che avesse in mente di distruggere le chitarre da un giorno. Era solo qualcosa che faceva. La povera gente della Sub Pop chiamava tutti i negozi di pegni per tutta la costa, cercando chitarre Univox.”

Tra i tour, Cobain spesso comprò strumenti da Guitar Maniacs a Tacoma, Washington, e al Music di Danny a Everett, Washington. Secondo Rick King, proprietario di Guitar Maniacs, Cobain “comprò un sacco di Univox Hi-Flyer – entrambe le versioni P-90 e una con la leva per la distorsione. Questi pickup hanno una grande uscita e sono il massimo. Ruppe un sacco di queste chitarre. Gliene vendemmo molte di queste ad un prezzo di 100$ l’una in un periodo di cinque anni.”

Sebbene le Univox Hi-Flyer con la leva apparentemente fossero le chitarre favorite di Cobain nei giorni precedenti Nevermind, spesso comparve sul palco con altri modelli, inclusa una Gibson SG blue e una nuova Greco Mustang da mancini copia che comprò da Guitar Maniacs. La copia della Mustang presumibilmente fu distrutta il 9 luglio, 1989, in un concerto in Pennsylvania, ma potrebbe aver sperimentato una qualche forma di reincarnazione poiché una chitarra simile si vede nelle foto dei Nirvana in un concerto all’HUB East Ballroom di Seattle il 6 gennaio, 1990.

Cobain comprò quella che probabilmente fu la sua prima chitarra acustica, una Stella a 12 corde, per 31.21$ il 12 ottobre, 1989. Comprò la Stella agli Smart Studios in Wisconsin per registrare dei demo con Butch Vig nell’aprile 1990. La chitarra non era esattamente il sogno di un musicista di studio. “Difficilmente rimane accordata,” Cobain disse a Jeff Gilbert in un intervista del febbraio 1992 a Guitar World. “Devo usare un nastro adesivo per tenere le corde accordate a posto.” Ad un certo punto della storia della Stella, le corde d’acciaio furono sostituite da sei corde di nylon, solo cinque delle quali erano intatte durante la sessione. Comunque la chitarra suonava bene per Vig, che registrò Cobain suonare una versione solo acustico di “Polly” su quella chitarra. Quella traccia può essere ascoltata su Nevermind.

Cobain non sembrò essere molto attento su quale equipaggiamento stesse suonando. Per esempio il miglior esempio di ciò fu quando i Nirvana registrarono il singolo “Sliver”. “Ero in studio per lavorare su una registrazione con i Tad,” dice Jack Endino. “I Nirvana vollero entrare e registrare una canzone durante la pausa pranzo dei Tad, perciò usarono gli strumenti dei Tad.” Chiunque familiare con le abitudini del mangiare dei Tad sa che i Nirvana probabilmente avrebbero potuto registrare un intero album in quella pausa.

Una cosa di cui Cobain era particolarmente attento erano i suoi pedali per gli effetti. Un tempo nel 1990, comprò un Electro-Harmonix Small Clone da Guitar Maniacs, e rimase una preferita ed essenziale parte del suo set fino alla fine della sua vita. Il 1 gennaio, 1991, Cobain usò lo Small Clone per registrare “Aneurysm”, che dopo fu pubblicato come b-side del singolo di “Smells Like Teen Spirit”.

BREEDING RECORDING – LA REGISTRAZIONE DI NEVERMIND

 

Prima di firmare formalmente con la Geffen Records il 30 aprile, 1991, i Nirvana ricevettero un anticipo di 287,000$ per la registrazione di Nevermind. L’anticipo fu alla fine magro, ma diede alla band una certa libertà di scegliere l’equipaggiamento. Comunque, Cobain non fece esattamente follie nella sua spesa.

 

“Vcendetti a Cobain molte chitarre ed effetti per l’album Nevermind,” dice Rick King. “Quando firmarono con la Geffen e cominciarono ad avere soldi, Kurt era ancora molto frugale. Compro delle Stratocaster giapponesi da mancini e aveva le leve installate nella posizione frontale delle Stratocaster. Non spese molti soldi in chitarre.”

Apparentemente Cobain sviluppò un gusto per le chitarre Fender proprio prima di registrare Nevermind. “Mi piacciono le chitarre nello stile della Fender perché hanno colli magri,” disse Cobain in un intervista di fine 1991. “Ho fatto ricorso alle Stratocaster giapponesi della Fender perché quelle per mancini sono più facili da trovare.” Durante questo periodo, comprò anche una Jaguar per mancini del ’65 che aveva una leva (humbucker) DiMarzio Super Distortion sul ponte e un PAF DiMarzio sul collo al posto dei pickup delle chitarre montati singolarmente. Queste modificazioni furono fatte prima che Cobain comprasse la chitarra. Cobain comprò anche una Fender Mustang Competition Lake Placid Blue da mancini del ’69.

“Tra tutte le chitarre del mondo, la Fender Mustang è la mia preferita,” disse Cobain a GW. “Sono economiche e totalmente inefficienti, e suonano da schifo, e sono anche molto piccole. Non rimangono accordate, e quando vuoi alzare la tiratura delle corde sulla barra dei tasti, devi allentare tutte le corde e rimuovere completamente il ponte. Devi girare queste piccole viti con le tue dita e sperare che le stimi in modo corretto. Se fallisci, devi ripetere il processo di nuovo finché non ci riesci. Chiunque abbia inventato questa chitarra era un deficiente. Penso di aver chiamato Leo Fender, il ragazzo morto, un deficiente.” Per risolvere questi problemi d’accordatura, Cobain aveva la sua Mustang del ’69 adattata con un ponte Gotoh Tune-O-Matic, una modificazione che era una routine fatta sulle Mustang che successivamente acquistò.

Qualcuno diceva che la preferenza di Cobain per le chitarre economiche fosse un affermazione punk, ma insistette che era un problema di necessità. “Non le scelgo per piacere,” disse Cobain a Guitar World nel ’92. “Me le posso permettere. Sono mancino e non è facile trovare a prezzi convenienti, chitarre da mancini di buona qualità.”

Prima di entrare in studio, Cobain acquistò un equipaggiamento consistente in pre-amplificatore Mesa/Boogie Studio, un potente amplificatore Crown e una varietà di casse 4x12 Marshall. “Non riesco a trovare un amplificatore che sia abbastanza potente,” disse Cobain a GW. “E non voglio avere a che fare con il trasporto di 10 casse Marshall. Sono pigro – mi piace avere tutto in un unico imballo. Per pre-amplificatore ho un Mesa/Boogie, e giro tutto i livelli medi al massimo.” Cobain comprò questo equipaggiamento insieme con una Mustang, Jaguar, uno Strato giapponese e i pedali Boss DS-1 e Electro-Harmonix Small Clone ai Sound City Studios di Van Nuys, California, dove la band registrò Nevermind con Butch Vig.

“Kurt aveva un Mesa/Boogie, usammo molto un Fender Bassman e un Vox AC30 in Nevermind,” ricorda Vig. “Preferisco avere l’amplificatore che suona distorto piuttosto di usare effetti speciali o pedali, che perdono corpo e la pienezza del finale, anche se riesci ad avere una buona distorsione con alcuni di essi. Se hai un buon amplificatore, hai il 90 percento del suono.”

Ma anche se Vig non fosse un grandissimo fan di effetti dei pedali, concesse a Cobain di usarne qualcuno nell’album, specialmente quando il chitarrista capì che il DS-1 fosse il fattore maggiore del suo suono. Cobain usò liberamente anche lo Small Clone. “E’ quello che fa il suono acquoso di chitarra che senti nel pre-chorus di ‘Smells Like Teen Spirit’ e anche ‘Come As You Are,’ “ dice Vig. “Usammo un Electro-Harmonix Big Muff insieme al Fender Bassman in ‘Lithium’ per avere un suono più sordo, più buoi.”

La Stella del negozio di pegni di Cobain, che aveva suonato alle sessioni tenute agli Smart Studios di Vig un anno prima, fu usata di nuovo in “Something in the Way.” Vig registrò la performance mentre Cobain era seduto su uno sgabello nella sala controllo.

Contro i desideri di Vig, Cobain attaccò la sua chitarra direttamente alla console in “Territorial Pissings.” Durante la registrazione di “Lithium,” Cobain cominciò la jam noise che divenne la traccia “nascosta” “Endless, Nameless.” (Questa traccia non apparve sulle prime 50,000 copie del CD.) Verso la fine della canzone, si può sentire Cobain distruggere la sua Stratocaster giapponese.

LOUNGE ACT – IL TOUR DI NEVERMIND

 

Dopo che i Nirvana finirono la registrazione aprirono per i Dinosaur Jr in un breve tour in USA e  d Europa. Il tour di Nevermind cominciò a Toronto il 20 settembre, 1991, qualche giorno prima della pubblicazione dell’album. Nick Close, tecnico delle chitarre di Cobain, ricorda che l’equipaggiamento di Cobain era praticamente lo stesso a quello che aveva usato per registrare Nevermind – il pre-amplificatore Mesa/Boogie Studio, un potente amplificatore Crown, un Boss DS-1 e lo Small Clone. Inizialmente, solo qualche chitarra fu portata in tour – la Jaguar del ’65, la Mustang del ’69 e la Strato giapponese da mancini. Poi, Cobain prese una nuova Telecaster che dipinse blu cielo e graffiò via della pittura a forma di cuore e la parola “Courtney.”

 

“Quando lavoravo per loro, i soldi non erano cominciati ad arrivare,” dice Close. “C’era molto equipaggiamento lì fuori che avrebbe reso Kurt più felice sul palco, ma non ci provarono per il tempo e i soldi. E Kurt non era molto un capo-strumentista. Non si sedeva e parlava su quello che si poteva fare.”

Close dice che l’amplificatore power Crown era in particolare fonte di frustrazione. “Non ha lavorato mai tanto bene per noi,” dice. “L’uscita su questo pre-amplificatore Studio era molto calda. Per questo, il Crown scoppiava spesso, e lo dovevo sempre riparare.” Frustrato con il Crown, Close alla fine ordinò due amplificatori power Crest 4801. Finalmente avevano trovato un amplificatore che poteva resistere all’assalto dell’abuso. Earnie Bailey si riferiva al Crest come “l’amplificatore che non moriva,” e rimasero nell’equipaggiamento di Cobain fino alla fine.

“Per la costante distruzione sopportata dall’equipaggiamento, Close cercava in continuazione nuovi ricambi. “Ognuno aveva l’esatto numero di cose che aveva bisogno per fare un concerto,” dice Close. “Se si rompeva qualcosa, eravamo fregati. Stavo cercando di portarli nella direzione di avere corde e pedali extra. Kurt cominciò con il Boss DS-1, e cercavo sempre per un sostituto. Una volta il Crown scoppio e di portò via gli altoparlanti. Eravamo in un negozio di musica per comprare delle casse Marshall, e vidi un DS-2 lì e lo comprai. Kurt non sembrò essere molto felice all’inizio, ma lo mise nel suo equipaggiamento dopo che il suo DS-1 si ruppe alle Hawaii. [Una foto di un concerto nel libretto di In Utero mostra chiaramente il Ds-2 e il Small Clone di Kurt.]”

Le chitarre di Kurt avevano bisogno costantemente lo stesso di riparazioni. In genere, la Strato ricevette molti abusi. “Poi usavo la Strato dal vivo perché non volevo ancora rovinare la mia Mustang,” disse Cobain a GW. “Mi piace usare le Strato giapponesi perché sono un po’ più economiche, e i tasti sono più piccoli della versione americana.”

Close acquistò una piccola scorta di colli dalla Fender, ma presto sostituiva i colli sulla Strato ogni sera. Frustrato, visitò il liutaio Danny Ferrington quando la band arrivò a Los Angeles a fine Dicembre e gli chiese di costruirgli qualche collo da sostituzione per le chitarre di Cobain. Invece, Ferrington si offrì di costruire una chitarra per Cobain. “Danny era nel bel mezzo nel fare il suo libro [Ferrington Guitars, Harper Collins], e prese tutto il progetto e corse con esso,” dice Close. “Aveva soggezione di Ferrington. Non so quanto Kurt si curava se qualcuno gli stava facendo una chitarra, ma sembrò leggere il mio entusiasmo.”

Cobain fece un disegno di quello che voleva e lo faxò a Ferrington da Melbourne, Australia. Ferrington mandò la chitarra finita, essenzialmente una Mustang da mancini con un ponte Tune-O-Matic, con il manico intarsiato a forma di cuore, con l’uscita jack angolare e una leva stile Strato e due pickup singoli Bartolini, a Cobain nell’estate del ’92. Forse la chitarra più costosa che Cobain abbia mai avuto, la Ferrington non venne molto usata in tour e alla fine rimase a casa.

Quando i soldi cominciarono ad arrivare, Cobain comprò altre chitarre ma mantenne il suo gusto per strumenti economici. Forse l’acquisto più “stravagante” di Cobain durante questo periodo fu una Fender Electric XII di metà anni sessanta, con cui scrisse “Serve the Servants.” Questa chitarra fu successivamente danneggiata quando del liquame fuoriuscì dalla vasca da bagno dove Kurt l’aveva riposta. Cobain presumibilmente lasciò la chitarra nella vasca per nasconderla da eventuali ladri. Ritornò anche da Guitar Maniacs, dove comprò un Electro-Harmonix Echo Flanger per 99$. Questo pedale poi ebbe un significativo ruolo nella registrazione di In Utero.

NO APOLOGIES – COBAIN RECLAMA LE SUE RADICI PUNK IN IN UTERO

 

A fine febbraio 1993, Cobain, Novoselic e Grohl andarono ai Pachyderm Studios, in Minnesota, per registrare In Utero con Steve Albini. Questa volta, tuttavia, Cobain lasciò la sua strumentazione live a casa.

“Per In Utero, Kurt usò soprattutto la sua Jaguar e un Twin Reverb,” disse Earnie Bailey nel numero del marzo 1995 di Guitar World. “Gli effetti consistevano in un distorsore Boss DS-2, un Small Clone e un Electro-Harmonix Poly Chorus.” Bailey prestò il Poly Chorus a Cobain perché il suo Echo Flanger si comportava male. (L’Echo Flanger, il Poly Chorus e il Poly Flanger hanno tutti lo stesso tipo di circuito ma delle piccole differente.) Il Twin Reverb era un modello nero di 135 watt del 1982 che Cobain prese prima dell’inizio delle sessioni. Originariamente, aveva solo due delle quattro valvole d’uscita 6L6 a posto, perciò funzionava a metà potenza. A Cobain piaceva molto il suono e disse a Bailey di lasciare l’amplificatore da solo. Per scherzo, Bailey mise quattro valvole nell’amplificatore prima delle prove per In Utero. Cobain notò immediatamente la differenza, sottolineando che l’amplificatore funzionava come non mai prima.

Cobain portò anche la sua Stella acustica, che aveva dotato di nuovi accordatori e corde, grazie a Bailey. La Stella fu usata su tre canzoni – “Dumb,” “Pennyroyal Tea” e “All Apologies.” Bailey ricorda anche di aver mandato una nuova copia di Ibanez Les Paul Custom da mancini allo studio, ma non è sicuro se la chitarra fu usata o meno.

Uno dei più impressionanti suoni di In Utero fu creato con l’Echo Flanger. Cobain compose una varietà di effetti sull’unità, incluso il bizzarro effetto abrasivo su “Scentless Apprentice,”, il suono oscillante su “Radio Friendly Unit Shifter” e i profondi accordi del ritornello di “Heart Shaped Box.”

Nella tipica usanza dell’indie rock, le basi delle tracce per In Utero furono completate in due settimane. Il costo totale delle registrazioni era di 124,000$: 24,000$ per il costo dello studio e 100,000$ per Albini.

Nel febbraio 1993, poco prima che In Utero fosse pubblicato, Cobain collaborò con la Fender nel disegnare quello che dopo divenne conosciuta come la Jag-Stang. Secondo Mark Wittenberg, che era il direttore delle relazioni con gli artisti per la Fender fino a quando morì per aneurisma celebrale il 14 febbraio, 1995, “Fummo contattati e dissero che Kurt aveva un’idea per una chitarra. La sua chitarra preferita era una Mustang, ma c’erano cose riguardo alle linee della Jaguar che gli piacevano molto.” Wittemberg e il costruttore Larry Brooks incontrarono Cobain nel suo appartamento ad Hollywood, dove discussero le sue intenzioni per una chitarra che combinava l’estetica della Jaguar e una Mustang, perciò il nome “Jag-Stang.”

La chitarra che Cobain aveva immaginato aveva il collo e l’attacco superiore di una Mustang e l’attacco inferiore di una Jaguar. Dopo mandò alla Fender un illustrazione e specificò una piccola, testata stile pre-CBS, doppi pickup del ponte Duncan Hot Rail, un singolo pickup del collo Mustang e molti suggerimenti per la forma del corpo. Cobain mandò anche alla Fender il collo della sua mustang preferita per loro da copiare. Un paio di differenti versioni del corpo furono mandate a Cobain per la sua approvazione, e una volta che la Fender arrivò con la forma che gli piaceva, il prototipo era completo.

Il prototipo aveva una larga, testata stile CBS, una leva del ponte DiMarzio H-3, un collo singolo Fender Texas Speciale e l’hardware fissato della Mustang. Secondo Jim Vincent, tecnico della chitarra di Cobain del tour di In Utero, “Kurt non era molto felice quando ebbe la prima Jag-Stang. Gli piaceva di più la sua Mustang, anche le nuove. Per il mese che la ebbe, la odiò e non la voleva suonare perché non aveva linea – è spessa come una Tele – ed era un po’ sbilanciata. Era difficile farle il set up. Earnie immediatamente scambiò i pickup. Proprio quando lo avemmo, lo buttò via e mise una leva Duncan JB nel ponte.” Bailey installò anche un ponte Tune-O-Manic sulla chitarra. Alla fine, Cobain si accontentò abbastanza della Jag-Stang per usarla in rare occasioni per un intero concerto.

(continua...)

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