Origami

Parliamo del tempo...


Di solito quando non si sa bene cosa dire, parlare del tempo è sempre la soluzione più diplomatica, ci avete fatto caso? Fa fine e non impegna....avrebbero detto una volta!Solo che io non voglio parlare del tempo meteo, quello ormai è ingestibile, imprevedibile e soprattutto tutto fuori fase (infatti mi ha fatto spuntare le fragole in ottobre!)Voglio parlare del tempo fisico, delle ore e dei giorni che vanno (mi piacerebbe sapere dove!)Non voglio fare la vecchia zitella inacidita che si sente il tempo sfuggire tra le dita e le rughe invadere il viso e la tristezza colorare le sue giornate.No. Parlo di alcuni pensieri che mi sono venuti in rapporto a come uno concepisce e sente lo scorrere del tempo, in funzione di quanto ne ha a disposizione, anche se nessuno sa esattamente quantificare quanto ne ha, ci si illude sempre di avere un orizzonte temporale lunghissimo all'inizio, ma poi s'impare a non dare nulla per scontato...Così ho ripensato a come me lo sentivo addosso il tempo da ragazzina: praticamente non passava mai! Lo sguardo proiettato ai miei mitici e sognati 18 anni, che non arrivavano nonostante ne avessi 14-15 e mancasse proprio poco.Poi sono arrivati, ma non era cambiato niente alla fine, tutto quello che pensavo avrei potuto fare, finalmente slegata dal controllo genitoriale, in realtà non sono mai riuscita a farlo, perchè a quell'età ho iniziato a lavorare e con il lavoro sono arrivati obblighi di essere lì invece che altrove, per cui il mio orizzonte temporale era rivolto agli eventuali ponti, festività infrasettimanali o alle ferie (una sola volta l'anno).Anche queste cose, arrivavano sempre dopo delle eternità.Ma arrivavano e con esse il tempo scorreva, urca se scorreva.Sono passati 34 anni da allora e mi sembra siano trascorsi alla velocità del fulmine, perchè mi rendo conto che mi hanno teletrasportato a ben oltre la metà della vita che mi resta (se ho culo!ops...pardon....se sono dotata di pezzo anatomico di rilevata importanza!)Cio' nonostante l'ultimo mio anno, non è stato oberato di lavoro subalterno ad orari e giorni stabiliti. Ero potenzialmente libera (e in cuor mio pensavo che il tempo non mi sarebbe più passato così velocemente), dicevo potenzialmente, perchè alla fine uno non è  padrone assoluto del suo tempo, lo sarebbe se decidesse di ritirarsi dal mondo (ossia eliminare tutti quegli agenti esterni che ti vincolano che ti piaccia o meno).Ho fatto così una scoperta allucinante, dopo una certa età il tempo passa più veloce, non importa come le tue giornate siano impiegate e di quante cose tu le riempia, ad un certo punto il tuo Orologio personale (diciamo il Rolex de noaltri) gli prende un trip e le lancette vanno come se fossero inseguite da Valentino Rossi in moto...Ora datosi che il mio orologio cerebrale ha la pila in fase di scarico e va molto a rilento, io mi ritrovo con un cervello post-adolescenziale, un corpo che inizia a mostrare segni di cedimento e una voglia di vivere che ha raggiunto la massima potenza!Ed è un vero casino, perchè con la saggezza dell'età ora sai esattamente cosa vuoi e vuoi tante cose, cose per cui servirebbe un oceano di tempo davanti a te...però sai che il tempo che hai ancora, lungo o corto che sia, non ti darà modo di fare tutto quello che speri....Da questo ho capito come si arriva alla saggezza e a comprendere il senso della vita e come si dovrebbe vivere per non sciuparne nemmeno un'ora...Ci si arriva quando non hai più tutto il tempo che vorresti....e soprattutto le energie necessarie...Che fregatura la vita!