Riflessioni...

Solitudine


Da ragazzo mi rincattucciavo nel salone di casa, al buio, raggomitolato su di una vecchia poltrona che mi conteneva tutto, e lì, passavo delle ore meravigliose, come al cinema vedevo dei mondi meravigliosi che creavo per mezzo della fantasia ed in cui io ero sempre l'eroe che, anche attraverso svariate vicissitudini, risciva ad avere la meglio fino ad essere aclamato ed osannato. Più grandicello, mi arrampicavo su di un gigantesco pino, e li passavo delle ore comodamente seduto su di una biforcazione a guardare il mondo dall'alto. Poi si cresce, e inizia l'affannosa ricerca delle amicizie, ma anche cosi si sente nel cuore la voglia, o necessità di uno spazio tuo. Poi si è costretti a crescere ancora e ancora,e ci si lascia indietro quel mondo di favola cui ci era abituati, ed è allora che la solitudine, quella vera che nasce dalla noia, dalla routine di tutti i giorni , dal la alienazione di un lavoro che non ti piace ma che sei costretto a portare avanti, quella solitudine ti distrugge, ti mina nel più profondo del tuo essere. Ora che sono vecchio e credente, e i miei rapporti con il Signore sono buoni e danno frutto e non ho più paura di quella solitudine (quella brutta) devastante. Ma ho sempre bisogno di un angolino solo per me, e di uno per me e gli altri, come questo.