A.A.A.MEGAPIXELS

Secondo giorno di primavera


Il primo giorno di primavera è dedicato alla "Giornata mondiale della poesia". Quindi non potevo esimermi all'invito di Edy Kanzian (organizzatore di eventi) ad assistere all'importante evento da esso organizzato a Contovello (altipiano triestino), in cui lo scrittore e saggista Boris Pahor (classe 1913), parlava di un epoca storica e del poeta Srečko Kosovel. Conosciuto come "uno dei geni della poesia del '900, figlio della pietrosa landa carsica, tormentato per non potere esprimere la sua identità, cosciente delle contraddizioni sociali e politiche dell'Europa". Nato nel 1904, morì nel 1926 all'età di 22 anni, ma la sua opera è tuttora considerata molto importante, è come se avesse scritto e vissuto per lungo tempo. "Ogni nazione ha un "miracolo" nella sua storia letteraria: Kosovel è sicuramente la più rapresentativa icona poetica slovena." "Boris Pahor (nato aTrieste, 28 agosto 1913) è uno scrittore della minoranza slovena di Trieste. Grazie alla sua postura morale e estetica, Pahor diventa uno dei più importanti punti di riferimento per la giovane generazione di letterati sloveni. L'opera più nota di Pahor è Necropoli, un romanzo autobiografico sulla sua prigionia a Natzweiler-Struthof. Le sue opere in sloveno sono tradotte in francese, tedesco, serbo-croato, ungherese, inglese, spagnolo, italiano, catalano e finlandese. A giugno del 2008 ha vinto il Premio Internazionale Viareggio- Versilia, nel maggio del 2007 è stato insignito con la onorificenza francese della Legion d'onore, il Premio Prešeren, maggiore onorificenza slovena nel campo culturale (1992) e il San Giusto d'Oro 2003. Nel 2008 è stato finalista e quindi vincitore del Premio Napoli per la categoria "Letterature straniere" con Necropoli."Sul Red carpet quest'oggi faccio passare nella sua andatura sciolta, questo grande personaggio, icona della letteratura triestina: Boris Pahor in questo mini video.