In Apnea

Lacrime


  Credevo non sarebbe successo mai più-Non più dopo quel pomeriggio in cui mi ritrovairaggomitolata a terra come un groviglio di fili e di nervi scoperti.Invece eccole arrivare, calde, copiose e maladettamente taglienti.Sembrano nutrirsi della mia stessa voglia di ricacciarle indietroe non mi resta altro che farle scorrere, lentamentelungo il voltolungo il colloe poi giù lungo  i senia tracciare rossi solchi incolmabili.Le mie energie si sono trasformate in un inqueta inerzianon sono capace nè di oziare nè di realizzareNon ho nessuna forza immaginativa nè sentimento e i libri mi danno la nausea.A volte vorrei essere un contadino non fosse altro che per avere un compito, svegliandomi, una spinta, una speranza per la giornata,Che tragica fatalità! ciò che forma la gioia dell'uomo è insieme sorgente della sua miseria. Avevo fatto un profondo respiro prima di buttarami nel baratro dove regna la verità,e la scelsi pagando il prezzo della tua assenza.Forse un giorno imparerai a volermi bene, forse un giorno sentirai quel mio caldo e pieno sentimento che mi inonda di voglie e trasforma in paradiso il mondo che mi criconda. Mi vedrai in cima ad enormi montagne camminare sull'orlo di abissi dove i torrenti precipitano e fiumi scorrono e le foreste risuonano.Mi vedrai nelle profondità della terra dove le forze creatrici operano, mi scorgerai sotto il cielo dove brulicano generazioni di svariate creauture.Forse un giorni mi seguirai dalle inacessibili montagne e dalle solutidini che nessun uomo ha mai calpestato fino ai confini dell'oceano ignoto.Ah, quante volte allora desidererai le dell'aquila che mi sorvolava per toccare la sponda dell'incommensurabile mare e bere alla spumeggiante coppa dell'infinito la inebriante voluttà della vita , e per un istante solo, pure nelle forze limitate del mio petto assaporare una stilla di felicità fino ad innalzare  l'anima sopra di noi.