In Apnea

Certe Notti


     
  Ho gustato il sapore amaro di una storia che si dissolveva. Ho vissuto l'eccitazione di abbandonarmi inebriata a diversi bicchieri di vino rosso, miei improbabili amici. Ho vissuto la pazzia di entrare in un cuore che poco dopo avrei dovuto abbandonare, imperturbabile. Ho desiderato un'amore, che aveva il sapore del sale, l'ho anteposto a me stessa, nella sua crudeltà, nella sua inconsistenza. Ho combattuto le notti in un pensiero ricorrente, naufragando in una interminabile attesa, che non conosceva ritorni. Ho assaporato un dolore sottile che veniva da mani lontane, vagheggiato e desiderato un vacuo sorriso che lacerò il mio equilibrio. Ho divorato per ore il volto insopportabile di un uomo che mi guardava con ironia. Ora c'è il sole e fa freddo e io non so dare un nome alle mie sensazioni. Rifletto e mi rendo conto che ho bruciato dei tempi che credevo eterni. Ho vissuto istanti che profumavano di incantata magia. Ho gridato, tra quattro mura, la rabbia che tenevo repressa e ho rinunciato ad un sorriso forzato che tentavo di appiccicare al mio volto con smisuratà falsità. Ho scaraventato libri che non volevo più leggere e dormito fino a tardi, quando ritenevo che non valesse la pena svegliarsi, ho sbattuto porte in faccia a chi non mi andava di vedere. Ho tirato tardi, ogni notte, perdendomi in un turbine di domande che non avranno mai una risposta, fumando sigarette per un'intero esercito. Ho fatto salire alla gola l'angoscia più bassa.Ed ora respiro.Scolo in silenzio un favoloso caffè, forte e amaro, le gambe sono più fluttuanti, le braccia dolcemente vaganti. La notte è un'unguento per l'anima.