In Apnea

Pettegolezzo: una malattia.


 
 Carl Gustav Jung famoso psicologo elvetico affermò che ogni dipendenza è insana , non conta che si tratti di droga di alcool o l'idealismo.Benchè fedele seguace del suddetto vorrei, oggi, provare a confutarlo proponendo una dipendenza "salutare": quella da "sapere" e da "conoscenza" che dovrebbe contrastare quella cattiva e molto diffusa del "pettegolezzo". Gossip, indiscrezioni velate, allusioni e maldicenze proliferano anche al di fuori dei media editoriali e visivi.Allusioni sulla vita privata degli altri, insinuazioni e osservazioni camuffate da una bonaria sbadataggine e da una finta ingenuità costituiscono una infezione comunicativa un morbo che può mutare in ossessione. Comportamenti come giudicare o parlare in continuazione della vita altrui, rivelare dettagli presonali e delicati che riguardano persone assenti sono indice, da un punto di vista psicologico, di uno squilibrio emotivo ed affettivo. Chi spettegola ha un limitato senso dei confini personali e vive un'inconscia ansia di controllo. Spesso ha bassa autostima ed essendone consapevole cerca di screditare gli altri. I pettogoli/e sono anche abili manipolatori: chi sparla, anche quando sembra manifestare simpatia e confidenzialità,  lascia intendere di farlo per dovere di cronaca e amor di verità. Chi non si è mai imbattuto nei danni che un pettegolezzo arreca ad una persona?Difendersi da un pettegolo/a si può:è fondamentale individuarlo/a ed evitarne la compagnia, fare in modo di non ascoltare quanto racconta e sottolineare in modo sereno e aperto che Voi credete nei valori di fiducia e di rispetto e discrezione, mantenere allo stesso tempo un atteggiamento di coerenza e riservatezza. Il pettogolo/a se lo conosci lo eviti, se lo conosci non ti uccide.