In Apnea

Leggerezza


  Il cielo grigio  che filtra dalle finestre e porta una flebile  luce nella stanza caduta in penombra, il vento che che gonfia le tende, il mio respiro che si condensa su un vetro e le gocce di pioggia che vi scivolano lente portando  refrigerio. Osservo questo e tante altre cose dalla mia finestra che, come ogni paesaggio ha qualcosa di magico che forse è racchiuso nel suo essere sia all'interno che all'esterno. Quando guardo fuori ho l'impressione anch'io di essere intrappolta tra due mondi. Di uno intravedo gli spazi immensi anche quando si affaccia su in vicolo cieco, dell'altro vedo che è intimo e interno, minuscolo ma pronto a implodere e a espandersi come il gioco di luce di un fuoco d'artificio. E dal mio minuscolo mondo interiore riesco a percepire  l'immensità del mondo che è fuori così bello ma a volte crudele. Chiudo gli occhi per farmi accarezzare meglio dal gracchiare di un vinile, da note impolverate vecchie di trent'anni. E' passato un canto sottile di violino, un fruscio di spazzole sul rullante, una fisarmonica, un contrabbasso cupo ad avvolgere tutto. E' passata una musica ed un inevitabile sfilare di pensieri, a volte ricordi. Una sigaretta si è spenta sotto un instabile cilindro di cenere. E poi scivolare.....scivolare......scivolare dentro la musica e ricordarsi che, ogni tanto, fa bene vivere con leggerezza.