In Apnea

Sono.....


"Molte persone sono intrappolate nella lorocomoda esistenza,giocano sul sicuro perchè hanno paura di dire di si a qulcosa di più grande.Dire  si  ai nostri sogni e alle nostre aspirazioniapre una porta dentro di noi in  connessione con la forza della vita stessa,poichè, il sogno, è il brillare dei nostri occhial solo pensiero che le idee possano superare i confini della vitae diventare realtà"(cit.)
Sono una  mente ingrabugliata di speranze deluse e  la spinta  violenta su  sogni da contenere.Sono  un tiepido sentore d'estate , che serra  la gola e mi lascia ancora guardinga  sulla soglia.Sono mani  allenate, puzzle  dalle lettere confuse, il respiro affannato e definito di una bestiolina  pavida. La pillola   da ingoiare intera, senza l'aiuto  d'acqua, che  raschia la gola e si fonde dentro  dove tutto ha inizio.Sono l'istinto atavico  di rompere  il vaso di Pandora e la mano carezzevole  che radunerà i suoi cocci, lasciando al vento tutto  il resto. Sono il silenzio inquisitore che pranza  con la cedevolezza ; sono i graffi lasciati dalle unghie, quando mi  viene detto: - lasciati andare -, il bisogno di pietà se il consiglio è: - sii forte - .La miseria inguardabile da custodire per riscoprirla pura e nobileSono accordi semplici, sporcati da una posizione sbagliata sulle corde.Una matita per segnalibro, una candela integra  per essere consumata quando arriverà il momento.Sono nel ricordo gentile di una vita spenta e mai dimenticata,nel miracolo oscuro,  della morte di un seme che diventa altro,e che morte non è;  la superficialità sciocca  di chi ascolta senza amare, il possesso smodato di chi ama senza attenzione.Sono lenti d'occhiali rotti , che deformano ogni cosa nella loro trasparenza;ammassi di vestiti e appunti accartocciati,  mai terminati , mai voluti, abortiti e abbandonati senza degnarli di uno sguardoSono nella sensazione di quando si è perso  qualcosa che non si è mai   posseduto.Quella fragile debolezza  di trovarmi in bilico, tra barartro  e podio , quella irrequietezza  di sentirmi incapace d'equilibrio.