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QUALCOSA MI SFUGGE

Post n°12 pubblicato il 09 Aprile 2007 da noncrea
 

Si, c'è proprio qualcosa che mi sfugge.
Due degli ultimi commenti mi incitano a non piangermi addosso.
Ora - a parte il fatto che non mi sembra di piangermi eccessivamente addosso ma di limitarmi a raccontare storie che, avendo come tema la droga, non sono e non vogliono essere storie divertenti ma che sono comunque storie come tante altre - che male c'è nel compiangersi?
Voglio dire questo è il mio blog ed è un blog libero: se qualcuno vuole scrivere scrive se qualcuno vuole leggere legge se qualcuno vuole dirmi "non compiangerti, per favore" lo scrive.
Ma sopratutto voglio dire questa è la mia vita e se voglio compiangermela perchè non dovrei farlo? Tra l'altro penso di essere la persona con più diritto a farlo.
E se provo compassione per persone sconosciute perchè non dovrei destinare un pò di questa tenerezza, di questa attenzione, di questo patimento per me?

C'è forse un premio per chi rimane forte e indifferente alle proprie sventure?
C'è forse un premio per chi non si compiange?
Siamo proprio sicuri che le persone migliori sono quelle che non chiedono mai, non piangono mai, non si guardano mai indietro? E chi lo dice? I film americani, forse?
Perchè per il resto io sento invece una marea di gente che si lamenta e si piange addosso per capi intransigenti o per morosi disattenti o par mamme cattive o per chili di troppo.
E io che ho sputtanato amici, amori, soldi e salute dietro cazzate non ho lo stesso diritto di rimpiangerle?

O forse la discriminante sta nel fatto che la mia rovina dipenda da me.
Chi è causa del suo mal, io sapevo, pianga se stesso e non non si permetta di piangere.
Siamo forse condannati a doverci fustigare sopportando silenziosamente il dolore, solo perchè l'abbiamo voluto noi? Solo perchè non siamo stati abbastanza forti o abbastanza fortunati da dire no? E a chi dovremmo render conto, di grazia?

Che poi a me mica mi dispiace così tanto la mia vita passata?
Se aveste letto con un pò più di attenzione, vi sareste accorti che più che un compianto il mio è il rimpianto di una vita vissuta ad energia massima ora che questa energia faccio fatica a produrla naturalmente.
Ecco. Questo mi piacerebbe sapere, questo mi piacerebbe confrontare.
E allora Pigramente_Signora, perchè invece di incitarmi a non compatirmi (che poi è inutile dal momento che ognuno fa quello che vuole), non mi spieghi quello che provi. E allora dimmi, questi 15 anni di sobrietà ti sono serviti a qualcosa oppure ancora rimpiangi i tempi in cui ti facevi tutti i giorni? Perchè non mi racconti se la tua vita è tornata vita o è poi rimasta una sopravvivenza? Perchè non mi spieghi se quest'astinenza è servita a qualcosa o se per noi deviati non esiste un'altra vita possibile? Perchè non mi dici se c'è la possibilità di una vita normale e mi spieghi che cos'è una vita normale per chi normale non lo sa essere? Perchè non mi aiuti a capire se è vero o no che la lucidità è così brutta e triste e noiosa? Perchè non mi convinci che esiste una soddisfazione in questo conformarsi all'immagine del bravo ragazzo - onesto cittadino? Perchè non mi racconti cosa c'è veramente dopo il "e vissero felici e contenti" e nel caso specifico "e vissero felici e sobri"?

 
 
 
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I NUMERI

immagineIl mondo delle tossicodipendenze è sempre più complesso e articolato (ogni giorno appaiono sul mercato nuove droghe) e interessa con sempre maggior prevalenza il mondo giovanile.
Secondo i dati più recenti, l'età del primo approccio con le sostanze d'abuso è in progressiva diminuzione ed è collocabile, per la stragrande maggioranza dei consumatori di droghe, tra gli 11 e i 17 anni, con la media della "prima esperienza" che è attestata al di sotto dei 13 anni.
Se il consumo di eroina è in lieve diminuzione in alcune aree del Paese, è in crescita in altre, prevedendo nuove modalità di assunzione (non solo per endovena ma anche tramite inalazione).
È in continuo e progressivo aumento il consumo di cocaina, mentre l'incremento esponenziale dei consumi di ecstasy e anfetamine è confermato dal corrispettivo aumento dei sequestri di tali sostanze da parte delle autorità competenti, fenomeno che trova riscontro anche nel resto d'Europa e del mondo.
I sequestri di droghe sintetiche a livello mondiale, infatti, sono decuplicati nell'ultimo decennio
, passando dalle 4 tonnellate del 1990-91 alle 40 tonnellate nel 2000-01, come emerge dal Rapporto ONU sulle droghe sintetiche del 2003.
Il mondo della tossicodipendenza, registra, in questi ultimi anni, un nuovo fenomeno che è rappresentato dalla poliassunzione, cioè l'uso combinato di più sostanze.

DALL'OSSERVATORIO SUL FUMO, ALCOL E DROGHE DELL'ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA'

 

LE PERSONE

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Fra i problemi che il tossicodipendente presenta quello relativo alla semplice assunzione di droga è il meno rilevante.
Al centro del dramma non c'è la droga, non c'è la crisi d'astinenza, ma c'è l'uomo, con le sue paure, i vuoti in cui rischia di essere inghiottito.

Vincenzo Muccioli

 

SITI ISTITUZIONALI

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ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA' - Osservatorio Fumo, Alcol e Droga

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Centro Studi Ricerca e Documentazione su Dipendenze e AIDS

 

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