Fuori dal libro

La mia parte intollerante


Odio rifugiarmi negli autoritarismi quando non riesco a dimostrarmi decisa,senza esser rude.
Come quando vuoi importi, ora che stai crescendo, oltre la tua e la mia controdipendenza di un ometto che non sa ancora quello che vuole veramente ma punta i piedi.
Come quando mi hai detto a bassa voce "perché non lavori tu," toccando un tasto debole, se non proprio moribondo, ormai. La tentazione di risponderti male a volte è veramente grande, di metttermi alla pari con te e di farti dispetto, ma il mio ruolo non è quello.
Devo farti capire che la vita non è proprio una gita senza farmi odiare possibilmnete, se non ci riuscirò, pazienza. Intanto quando i soldi te li guadagni tu, sei corto di braccia, mentre pretendi e ti aspetti tutto, ma ricordo che anch'io ero così e forse lo sono ancora un po' ancora adesso. Cresciamo insieme, che dici?
Visto che non riesco a dirti (né quanto pare a dimostrarti) quanto ti amo, te lo scrivo qui, in un diario pubblico, per quanto è segreto.
Anche per me prima era diverso, stavo molto più tempo insieme con tuo padree ancora mi manca adesso, quando è sulla strada per noi, a rischiare al vita.A volte, mi sento in obbligo di imitarlo, ma è solo un esercizio egoista e inutile.
Mancare il segno, pare esser il mio distintivo.Non vorrei mai che fosse il tuo e ancor di meno, quelloo di tuo fratello, che qui, ancora dorme. Non riesco a svegliarlo, è andato al mare, stamane, si vede che si è stancato, e poi è pigro, lo sai, non come noi.Stamane ho visto aziende solide e importanti qua vicino. Ci sono da tanto, solo che spesso se non ci sbatti su, non te ne accorgi, delle cose.Come te, probabilmente, che ogni giorno quest'inverno e pure dopo mi facevi chiamare dalla scuola per il tuo comportamento dannosamente ribelle, sopratuto per te, dannoso, ribelle alquanto inutilmnte.Ho scoperto una traccia di mein teNon la voglio cancellare, ma DEVO correggerla. M