Da tutt'altra parte.
C'è una strada invisibile che si spalanca al mattino davanti i miei occhi. Una strada che appare all'improvviso fra i palazzi gonfi di cemento e di vetro. A volte, sembra lastricata d'oro, altre volte d'argento. Forse è fatta di sole, oppure di luna, una strada che spesso è un lampo, un riflesso, una scheggia bagnata di sudore e di gioia.Se lo sguardo la coglie e la percorre ci trova davvero tesori e fortuna, perché chi ci passa e chi incontro sono, come me, ancora in fuga.Capita, spesso, che m'incammino con loro, al loro fianco, accennando appena un sorriso, e, se per caso, in qualche stanco mattino, me li ritrovo di fronte, seduti sui sedili deformi dei loro sguardi, chiedo con garbo la provenienza e il motivo del loro viaggio.In questa città affollata di solitudini multietcniche, questa strada è l'unico luogo in cui non ci si sente davvero soli, abbandonati a chissà quale destino. Qui, contano soltanto i gesti, la solidarietà, i tratti in comune, i piccoli passi.Ecco perché questa strada non ha nome, ecco perché ha destinazioni diverse. Qui, se tutto va bene, in certi giorni di meraviglia e di silenzio, si può arrivare fino al centro del cuore.C'è una strada invisibile che si spalanca al mattino davanti i miei occhi. Una strada che appare, all'improvviso, fra i primi dubbi e le tante domande.A volte, è lei che mi chiede qualcosa, altre, invece, è lei che mi risponde.Mentre il mondo corre sbavando verso le sue consuete certezze, lei mi sorride, s'inchina, mi prende la mente e mi conduce da tutt'altra parte.Là, dove anche due baci che si chiamano ragazzi possono ricordare che vivere è un semplice esercizio d'amore e di stile.
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