Non era un sogno

Secondo tempo ( il giorno dopo)


Il giorno dopo non resta nulla che ricordi il 23 maggio.Come dopo una sbornia, Palermo si  è risvegliata  un pò intontita e con una voglia enorme di silenzio.Le parole di ieri sono già ripartite verso altre terre, e i ragazzi hanno messo  a lavare le loro "venti" magliette.Un manifesto, disincagliato,  pende giù dal muro,  oscillando nel mare duro di cemento,  e rimane in bilico come un sottile dubbio.Una scritta dice che sono ancora vivi l'uomo dal  volto triste e l'altro che, in qualche modo, a fianco, gli sorride.Un uomo, passando, sputa contro il muro, quasi a marcare un territorio.Se davvero le idee sopravvivono alla morte, non si capisce come possa questa città  sopportare certe  facce.Che poi, se si alzano bene gli occhi verso l'orizzonte, ci si  accorge che quelle facce sono le nostre antiche catene, quelle che trasciniamo, quasi senza accorgercene, nei momenti di profonda rassegnazione, specialmente in certi giorni nei quali non ci sono eroi da celebrare sull'altare bianco dei ricordi.Quello che rimane  il giorno dopo  sono sempre quei cento passi che separano il passato dal futuro.Quasi un intero secondo tempo.  Quasi una città piena di sogni. 
(Foto tratte dal Film "Secondo tempo" di P. Li Donni)