Nonsolocinema

Grande,grosso,e morettiano


Non č brutto, perchč non lo č.Ma dire che solo assomiglia al seguito di quello che vorrebbe essere č un'eresia bella e buona.Lo dico senza perdere nemmeno un briciolo di tutta la mia stima per Carlo Verdone, ma in un episodio (quello di mezzo n.d.a) questo film diventa addirittura inquietante.L'unica cosa semifedele sono le imitazioni:non i personaggi, solo le voci e il trucco aimč.Ma sotto le maschere i caratteri sono nutriti di qualcosa che non gli appartiene e li rende in qualche modo fuori posto.Infatti, seppure l'intenzione moralizzante sia delle migliori, non la si puō applicare a dei classici del proprio repertorio senza creare degli strani mostri.Tutto assomiglia a uno strano sogno in cui nanni moretti si dā ai sentimentalismi e poi prende possesso del corpo e della mente del povero Carlo.RIsultato?Del primo episodio ci si ricorda solo del povero sfortunato farfugliante che persa la madre si consola guardando i fuochi d'artificio in tenda da campeggio di fronte al cimitero (morale:ai buoni va tutto storto ma Dio  a modo suo gli fa notare che gli vuol bene);Del secondo  episodio resta impresso il professore pazzo che vā a puttane e incarna tutti maniaci fin quasi al pedofilo e non far ridere nemmeno una volta anzi;Del terzo,che č quello in cui vi scapperā la seconda e forse ultima risata della serata,vi ricorderete che i tamarri per quanto fastidiosi non sono il vero male della nostra societā e vi segnerete anche in agenda (se non l'avevate giā capito nel secondo episodio) che l'abito fa molto,ma solo a debita distanza.....