Creato da lucaslove il 13/11/2007

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1408...modi di rifare quel film

Post n°6 pubblicato il 30 Novembre 2007 da lucaslove

Non lo so.Il film non è brutto ma sono uscita dalla sala come se mi mancasse qualcosa.All'inizio ho pensato agli 8 euro spesi per vederlo,poi mi sono scoperta meno veniale e ho optato per una critica meno elevata.Aveva tutte le carte in regola:attori di calibro,trama interessante,possibili effetti speciali vari.E non è iniziato neanche male.Niente che non fosse da manuale ma daltronde mica si può chiedere di prenderla troppo alla lontana già all'inizio.Una volta entrati nella camera,dopo aver aspettato pazientemente che prendesse vita,qualcosa però va storto.Come se il regista avesse di punto in bianco perso ogni cognizione logica,che non ritroverà nemmeno nel finale.La camera,che ha persino un umorismo tutto suo,dorebbe avere il completo controllo di quello che succede al suo interno,visto che trasporta quasi il protagonista in una dimensione parallela.Invece no.Cusak riesce a mettersi in contatto con la moglie,non abbastanza da avvertirla di non entrare nella stanza,ma quanto serve per farle chiamare magari la polizia.In più la stanza,che non si fa scrupoli ad allungarsi a dismisura o a murarsi viva si fa fregare per un banalissimo accendino.Che poi qualcuno un giorno mi dirà perchè non è stato usato prima visto che la scritta BURN ME UP era sul muro dal decimo minuto del contdown.Altra cosa che mi ha lasciato perplessa è stato lo scherzo burlone giocato dalla camera nei confronti del poveretto  quando gli fa credere di essere uscito:non che avessi a cuore la sua salute mentale,ma data la mia,era abbastanza ovvio che la stanza non l'avesse affogato volontariamente per liberarlo.In più per dare il senso di un ripetersi all'infinito,basta che velocizzi i passaggi e la fatidica ora la fai apparire come trascorsa più e più volte.Anche perchè altrimenti da claustrofobico come dovrebbe sembrare,il film diventa una vignetta.Ultimo enigma è il direttore di albergo:l'ha drogato davvero?gliel'ha scritta lui sul muro la soluzione e ce l'ha mandato lui insieme alla cartolina giusto per non rischiare la propria di pelle?Nessuno ce lo dirà mai.La morale di questa lunga e approfondita critica?il film può deviare da ogni logica anche per tutta la durata,ma il regista non può permettersi di farne a meno neanche per un fotogramma.

voto?6

p.s Questa recensione è dedicatissima

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Commenti al Post:
boy.band
boy.band il 18/12/07 alle 14:06 via WEB
Volevo andare a vederlo, del resto, come ha iscritto nella recenzione, le premesse per un buon film ci sono tutte ma chissà perkè immaginavo che fosse una delusione. Ora visto che ancora non lo ho visto non dovrei parlare, ma da quello che ho letto mi sono fatto questa idea; il film è tutto sommato un buon film ma come dire, se sento il profumo dei tartufi e poi mangio pasta al pomodoro, è normale che un filo di delusione influenza la percezione di quello che stiamo "gustando". Grazie della recensione, eviterò di spendere 8 euro e magari me lo noleggio giusto per curiosità ;)
 
boy.band
boy.band il 07/01/08 alle 09:02 via WEB
Come promesso me lo sono noleggiato :) in due parole ?!? Il solito pastone. Un consiglio dopo aver visto il film ?!? Leggete il libro, ci sono spiegati molti dubbi che il regista del film lascia sul finale. POi che altro dire, il film in effetti non è male ma è veramente prevedibile, insomma quando il protagonista si affaccia alla finestra e vede una figura dall'altro lato della strada... quanti non si immaginavano che in realtà fosse la sua immagine riflessa?!? O che sountasse all'improvviso qualcuno alle sue spalle?!? Insomma, per dare un po' di originalità l'autore è dovuto ricorrere alla follia più totale del finale. Unica riflessione interessante sul film : se tutto è scontato se tutto alla fine è prevedibile, cosa è che ti fà comunque guardare il film a "chiappe strette" ?!? Insomma alla fine mi è venuo da chidermelo e la risposta è stata, Samuel R. Jackson. In particolare il cappello introduttivo che il direttore di albergo fà alla stanza, infatti, seco do me, non è la stanza stessa a fare paura ma il disagio che si ha nel gurdare il film è quello trasmesso dai personaggi (oltre al direttore, vedi il tecnico dell'albergo) allo spettatore. Insomma quando si dice il timore reverenziale :)
 
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