Creato da lucaslove il 13/11/2007

Nonsolocinema

Io,il mondo,e altri fenomeni soprannaturali

 

 

un Pieraccioni diverso

Post n°10 pubblicato il 19 Dicembre 2007 da lucaslove
Foto di lucaslove

Come rischiestomi,pubblico oggi per la prima volta una recensione non mia ma inviatami da un lettore di questo blog.

Se qualcunaltro volesse collaborare beh, non ha che da scrivermi.Sono ansiosa di sapere quanti critici cinematografici di talento questo piccolo spazio possa portare alla luce.

Questa è la recensione di boy.band,godetevela...

Salve a tutti, approfitto di questo spazio per parlarvi un po' dell'ultimo film di Pieraccioni. Chi come me è figlio degli anni ottanta, sarà sicurametne cresciuto a "pane e Pieraccioni". Insomma chi non ha sognato di incontrare una Lorena Forteza hai tempi del Ciclone o una bionda mozzafiato come una delle protagoniste di Fuochi d'artificio ?!? Poi lo si deve ammettere, il "toscanaccio" Leonardo ha un po' perso quel fascino della novità.I films hanno iniziato a mancare di una trama coinvolgente, facendoci comunque ridere con l'irresistibile umorismo fiorentino che la "comitiva Pieraccioni" (vedi i vari Ceccherini, Paolo Endel & Co.) porta nelle sale. Eppure, seppur senza più eccellere come per i primi films, il Percosro seguito dai soggetti di Pieraccioni è stato sempre abbastanza chiaro. "I Laureati" era ed è una bellissima fotografia della vita universitaria degli anni 90. "Il Ciclone" e "Fuochi D'Artificio" due favole moderne sull'amore ma ancora se volgiamo adolescenziale, anche se i protagonisti sono un po' più che adolescenti. "Il Principe ed il Pirata", "Il Paradiso all'improvviso" e "Ti Amo in Tutte le lingue del Mondo", approcci e punti di vista diversi ad un unico tema, almeno secondo me, la famiglia. Ora, mi perdonerete se ho tralasciato qualche titolo qua e là ma mi sono limitato ai film più famosi e meglio riusciti. Ora, fino ad adesso ho ritenuto che i tre filoni seguiti da Pieraccioni fossero questi. Da adesso credo che Pieraccioni abbia concluso un "capitolo" e ne abbia iniziato un'altro. Il capito chiuso lo chiamarei, gli "socio affetti", da adesso inizia il filone "socio politico". Ebbene si, per la prima volta, Leonardo Pieraccioni si dedica anche alla politica in un suo film. Tranquilli, non intendo politica in senso di destra o sinistra, intendo politica nel vero senso della parola. Pieraccioni si dedica hai problemi della gente. Infatti, anche se ben camuffato dietro alla solita maschera scanzonata dello zingharello di provincia e con il fascino della bella Laura, Pieraccioni ci parla della nostra Italia. Ed eccoci finalmente al Pieraccioni diverso, che davanti ad un nutrito gruppo di "seiscellesi", come li chiama lui, racconta i problemi che ogni giorno affliggono noi poveri italiani. Ed ecco secondo me che viene fuori il genio, infatti trova il modo più semplice per descrivere l'assurdità di tante situazioni che la società italiana ci presenta.Lo fa, parlando di questi problemi a chi questi problemi non li conosce. E la difficoltà che Mariano(Leonardo Pieraccioni nel film) incontra a descrivere ad esempio cosa è l'ICI fà riflettere. Fà riflettere su come siamo ormai abituati a qualche cosa che in effetti non ha senso e non dovrebbe esistere, a come tanti pesi della vita moderna non sono pesi reali ma pesi che la nostra società stessa ci pone sulle spalle. Insomma un Pieraccioni che, in un film impacchettato come un'ormai classico "panettone movie", fatto di belle donne, situazioni estrapolate dalla vita mondana e dai vari scandali televisivi, racchiude questi 10 minuti di novità. Forse un tentativo ?!? Più che probabile, un tentativo di coinvolgere il suo "vecchio pubblico", quello legato hai film un po' sentimentali un po' scanzonati, in un comicità un po' diversa, un po' più matura. Complimenti Leonardo, tentativo ben riuscito di crescita professionale, piccolo passo in effetti, molto piccolo ma ben riuscito e per cui da lodare. Se la strada imboccata continuerà ad essere percorsa, non potranno che giungere buoni risultati. In bocca al lupo Leonardo ! !

 

Voto 6,5

 
 
 

NATALE A...l cinema senza De Sica?

Post n°9 pubblicato il 18 Dicembre 2007 da lucaslove
Foto di lucaslove

SOTTOTILO: Se il film panettone ci và di traverso

Si,lo sono andata a vedere.No, non sto cercando l'assoluzione per questo.In effetti il peccato di questo film non è andare a vederlo,il peccato è proprio girarlo.Precisiamo che non sono contraria alla categoria, ma aggiungiamoci anche che i film di Boldi mi sono imposta fisicamente di non andarli a vedere, fosse solo per recensirli.Vi chiederete perchè invece sia qui a raccontarvi della concorrenza allora, visto che il genere è il medesimo. Domanda lecita e giusta, vi risponderò che è una questione che non si pone:è fisiologico, bisogna saper scegliere anche tra quello che non ci piace e quando una coppia si separa bisogna schierarsi, perchè nemmeno il papà e la mamma li si ama allo stesso modo.

Forse non è neanche colpa sua.De sica è un nome importante, provateci voi a girare con un nome e un albero genealogico così e a non deludere nessuno.Probabilmente è per quello che si è dato a un genere comico piuttosto che a uno drammatico, è meno impegnativo (solo sotto un certo punto di vista) e lo differenzia dal celebre padre.Un genere che gli ha portato un successo elevato, e meritato aggiungerei.A questo punto però non si capisce il aratro degli ultimi anni:l'umorismo si volgarizza e si imbastardisce e dove non lo fa si autocopia,le tette e i culi aumentano ma non proporzionalmente al numero di comici validi e una valanga di ragazzini,e sottolineo ragazzini, si fionda al botteghino.Soldi, e a palate.Ma a che prezzo per l'umorismo leggero e incalzante ma mai banale di un tempo?Io me li ricordo i film sulla neve di Boldi e De Sica con in sottofondo Moonlight shadow e li rimpiango pure.Non sono una nostalgica per partito preso e infatti ho apprezzato natale a Miami,che ci mostrava nuovi comici validie situazioni comiche che facevano ridere tutta la sala,non i quattro sboccati di turno.Per questo sono andata a vedere Natale in crociera: perchè sembrava tirare aria nuova dopo mostri come christmans in love.Mi sono sbagliata, e approfittando di questo mea culpa vorrei salvare l'unico che merita di rimanere fuori dalle critiche: De luigi, anzi De Luigi e la Hunziker che è una validissima spalla.A loro và il merito della mia unica risata in due ore di film,grazie,un sentito grazie.Per il resto del tempo non ho potuto fare altro che girarmi perplessa verso il mio vicino sentendo la sala ridere (e neanche tantissimo) per battute trite e ritrite e per scene che di comico non hanno quasi nulla.Ma forse la cosa più preoccupante è il pubblico: davvero l'età è bassissima,me ne sono accorta quando in coda per entrare in sala, c'erano almeno trenta quindicenni con in mano il biglietto di matrimonio alle bahamas.

Ancora adesso se ci penso ho un dobbio amletico che mi tormenta:mi fa paura che il cinema definito "per tutti" stia diventando "per tonti" o che l'umorismo della generazione appena dietro la mia rida per così poco?

 
 
 

Four brothers

Post n°8 pubblicato il 15 Dicembre 2007 da lucaslove
Foto di lucaslove

C'è tutto quello che serve in questo film:4 fratelli legati per la pelle (due bianchi e due neri per par condicio),un omicidio in circostanze poco chiare,il boss di turno,il poliziotto corrotto,il poliziotto buono,e gli inevitabili colpi di scena che l'intersecarsi di questi elementi combinano nell'intreccio narrativo.C'è anche la violenza, ovviamente, daltronde il film è ambientato a Detroit mica a Topolinia.Non noleggiatelo se avete intenzione di fare altro mentre lo guardate,questo film vi coinvolgerà...

 
 
 

Nella Valle di Elah...

Post n°7 pubblicato il 03 Dicembre 2007 da lucaslove
Foto di lucaslove

Finalmente.Finalmente un film con una trama che si può leggere prima di andarlo a vedere senza sapere come finirà.So che è tempo di natali in crociera e matrimoni alle bahamas.So quanto diventa difficile in clima natalizio sfuggire all'irresistibile voglia di leggerezza,Questo film non è leggero,è piacevole certo,ma ho contenuti che pesano come macigni.Nonostante questo non vi annoierà non temete.C'è un padre,ex poliziotto militare,che una mattina si sveglia pensando che il figlio rientrato dall'Iraq sia assente ingiustificato ma vivo.C'è lo stesso padre che seguendo le sue tracce ne trova solo i resti.C'è una polizziotta in gamba,in barba al cameratismo dei colleghi.C'è insomma un giallo non fine solo a se stesso,dagli alti contenuti psicologici.Perchè in sottofondo non scorre una guerra fantasma,quella del golfo piuttosto che quella fredda,roba che gente della mia età ricorda solo perchè l'ha letta e non perchè l'ha vissuta.Siamo nel 2004,e il padre dai modi gentili e dall'animo pulito che è interpretato magistralmente da Tommy Lee Jones,non esita a parlarci del figlio come un ragazzo che ha passato gli ultimi 18 mesi a portare la democrazia all'inferno.Sono parole piuttosto fanatiche che stonano sulla bocca di un padre di famiglia delizioso,che vi farà venir voglia di abbracciarlo ogni minuto di più.Si parla di questo padre,e si dipinge il volto di un intera nazione.Una nazione i cui "figli" non tornano dal campo di battaglia illesi.Magari alcuni riescono a rientrare sulle proprie gambe o senza particolari ferite ma la lacerazione,quella vera,è dentro di loro.Partono pensando di portare pace e democrazia e tornano consci che ne dell'una ne dell'altra può sopravvivere quando l'unica vera legge è quella che ci permette di uccidere per non morire.Sul finale scopriremo chi ha spezzato ila vita del ragazzo ma non ci crederemo.Avete letto bene.Anche io ho sgranato gli occhi aspettando il vero colpo di scena,la logica spiegazione di un crimine così efferato.Per logica motivazione non intendo certo un movente da manuale,ma solo un motivo (anche futile),che potesse spingere ad accoltellare 42 volte un ragazzo per poi farlo a pezzie bruciarlo.Non c'è,e vi toglierà il fiato scoprirlo.Nel farlo potrete appurare coi vostri occhi come Charlize Theron (la poliziotta) sia più che un bel faccino,candidandosi come la prossima Jodie Foster.Riguardo al finale bastano poche parole:come la ciliegina sulla torta chiuderà tornando al punto di partenza un film che ci riguarda,e ci riguarda tutti.Se è vero che una baldiera innalzata capovolta  grida "siamo nei guai,abbiamo bisogno di aiuto",è il momento di prendere la nostra e pensare bene per che verso sventolarla.

voto?10

 
 
 

1408...modi di rifare quel film

Post n°6 pubblicato il 30 Novembre 2007 da lucaslove
Foto di lucaslove

Non lo so.Il film non è brutto ma sono uscita dalla sala come se mi mancasse qualcosa.All'inizio ho pensato agli 8 euro spesi per vederlo,poi mi sono scoperta meno veniale e ho optato per una critica meno elevata.Aveva tutte le carte in regola:attori di calibro,trama interessante,possibili effetti speciali vari.E non è iniziato neanche male.Niente che non fosse da manuale ma daltronde mica si può chiedere di prenderla troppo alla lontana già all'inizio.Una volta entrati nella camera,dopo aver aspettato pazientemente che prendesse vita,qualcosa però va storto.Come se il regista avesse di punto in bianco perso ogni cognizione logica,che non ritroverà nemmeno nel finale.La camera,che ha persino un umorismo tutto suo,dorebbe avere il completo controllo di quello che succede al suo interno,visto che trasporta quasi il protagonista in una dimensione parallela.Invece no.Cusak riesce a mettersi in contatto con la moglie,non abbastanza da avvertirla di non entrare nella stanza,ma quanto serve per farle chiamare magari la polizia.In più la stanza,che non si fa scrupoli ad allungarsi a dismisura o a murarsi viva si fa fregare per un banalissimo accendino.Che poi qualcuno un giorno mi dirà perchè non è stato usato prima visto che la scritta BURN ME UP era sul muro dal decimo minuto del contdown.Altra cosa che mi ha lasciato perplessa è stato lo scherzo burlone giocato dalla camera nei confronti del poveretto  quando gli fa credere di essere uscito:non che avessi a cuore la sua salute mentale,ma data la mia,era abbastanza ovvio che la stanza non l'avesse affogato volontariamente per liberarlo.In più per dare il senso di un ripetersi all'infinito,basta che velocizzi i passaggi e la fatidica ora la fai apparire come trascorsa più e più volte.Anche perchè altrimenti da claustrofobico come dovrebbe sembrare,il film diventa una vignetta.Ultimo enigma è il direttore di albergo:l'ha drogato davvero?gliel'ha scritta lui sul muro la soluzione e ce l'ha mandato lui insieme alla cartolina giusto per non rischiare la propria di pelle?Nessuno ce lo dirà mai.La morale di questa lunga e approfondita critica?il film può deviare da ogni logica anche per tutta la durata,ma il regista non può permettersi di farne a meno neanche per un fotogramma.

voto?6

p.s Questa recensione è dedicatissima

 
 
 

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