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La morte di Icaro

Post n°17 pubblicato il 26 Marzo 2010 da virgola_baby


 

Un tempo, un giorno, un’ora

le vite a volte si mescolano

come due venti di paesi lontani.

 

L’autunno porta consiglio:

è per questo che, allora,

le foglie cadono, tornano a terra

ad assaporare la vita.

 

Perché la vita cammina quaggiù,

nelle cose semplici,,

negli odori e nei sapori.

 

C’è un motivo se l’uomo

non fu fatto con le ali.

 
 
 

E poi il vento ...

Post n°16 pubblicato il 19 Settembre 2009 da virgola_baby

 

 



Gli odori erano così forti da stordirci.

Ero già lontana da te.

Come la prima volta fummo estranei

eppur così vicini.

 

Il fumo ci faceva da cornice

e dissolvevamo con lui,

dimenticando ciò che sognammo

un giorno.

 

Un passo ancora per ricominciare,

sarà lo stesso sognato

quando le parole non dette

cingevano il segreto di sempre.

 

L’essere immancabilmente perfetto:

ancora noi.

 

 
 
 

SEMIOTICA DELL’AMORE

Post n°15 pubblicato il 23 Maggio 2009 da virgola_baby


 


Eppur io so e tutt’oggi cosa vuol dire amare

e non contesto i gesti di chi non vede il mare,

accecato da anni vuoti, in cui s’è trascinato,

riempiendo il tempo e i giorni

senza vivere un istante.

 

E anni e anni e anni

 

A raccontarsi frottole e a sporcare le parole

con cui i grandi scrivevano poesie.

E mi chiedo se non fosse

appannaggio di quel tempo

vedere  l’infinito che giace nell’umano.

 

Nelle loro voci v'erano balconi e promesse,

oceani neri che non s'ha paura ad attraversare.

Eccolo l’Amore che vuole

chi ancora, seduto, ama ascoltare il mare

 

cantare, cantare

 

come la prima e l’ultima volta

senza temere quel dolore sempre uguale:

la delusione cocente di chi vale poco o niente.

 

Dovrebbe esistere, lì da qualche parte,

un guerriero, d’argento vestito come la notte,

che sulla terra protegga la parola di cui, ahimè,

gli uomini più amano vantarsi e sperperare.

 È un sacrilegio: state vendendo la Madonna

per 10 fiorini al mercato della carne.


E quanti di voi l’hanno venduta

guardandola negli occhi,

quanti, di fronte all’altrui amor,

si sono cavati dalla bocca

una parola come un cioccolatino:

“Io t’amo”

 

In cambio di cosa?

Di cosce, forse, o pelle fresca,

della dolce sensazione

che si prova al solo pronunciarla.

Quanto spesso per la strada

ho portato, senza accorgermene,

il mio corpo come sul banco di un mercato.

Il  mio cuore in pegno di che cosa è stato ceduto?

 

E mi chiedo per cosa mai cantavano i poeti,

per cosa dipingevano gli artisti i colli lunghi,

per cosa i musicisti scrivevano canzoni

 se nemmeno un gesto s’è disposti a fare,

se è così facile per voi lasciarlo andare,

se tutto questo amore sventolato

vale meno di un pugno di gente morta 

che imbratta le strade.

 

E cerco tra gli zombi chi sia vivo ancora,

chi abbia negli occhi la luce del mattino,

chi canti e scriva lungo il nervo del destino.

 A tutti gli altri una cosa sola chiedo:

abbiate pietà,

tacete le parole che non conoscete,

lasciatele a chi appartengono, lasciatele a chi vive.

 
 
 

La gallina d’oro

Post n°14 pubblicato il 18 Maggio 2009 da virgola_baby

 




I sogni, forse, ai pozzi

andrebbero lasciati

e non camminar nei borghi

se i giorni son ingrati.

 

Il tempo era di guardia,

in cerca dell’errore,

e io mi sentivo così stanca

di tanta perfezione

 

sempre domandata e come pretesa:

si passava dal carceriere all’esteta.

 

E mentre il mondo tutto

pareva vezzeggiarmi

la mano era di schiocco

sulle fragranti carni.

 

Col volto mio incupito,

io continuavo a domandarmi

perché puntare il dito

se c’era di che amarmi.

 
 
 

Eri lì senza me

Post n°13 pubblicato il 09 Aprile 2009 da virgola_baby


Senza me

 


Non dev'essere stato facile

sedermi accanto

senza sedere accanto alla mia felicità,

per tanto tempo da quel primo giorno,

i miei capelli scuri al vento

e mani d'alabastro.

 

Ingoiavi il sospiro languido

dell'incanto:

mondi lontani a perdersi

per ritrovarsi.

 

 
 
 
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