DIARIO DI SBORDO!

..vade mecum..


Sempre caro mi fu quest'ermo colle,e questa siepe ,  che da tanta parte dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.Ma  sedendo e mirando, interminatispazi di lą da quella, e sovrumanisilenzi, e profondissima quieteio nel pansier mi fingo; ove per pocoil cor non si spaura. E come il ventoodo stormir tra questa piante, io quello infinito silenzio a questa vocevo comparando: e mi sovvien l'eterno,e le morte stagioni, e la presente e viva, e il suon di lei. Cosģ tra questa immensitą s'annega il pensier mio;e il naufragar m'č dolce in questo mare.