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Cda Rai, richiamo ai direttori dei Tg:


ROMA - Il consiglio di amministrazione della Rai ha dato mandato al ha dato mandato al direttore generale Mauro Masi, di richiamare tutti i direttori di testata al rispetto del pluralismo e della completezza dell'informazione. Il Cda ha ricordato che questo «fa parte dei loro doveri nei confronti dell'azienda».LE CRITICHE A MINZOLINI - Lo spunto per questa presa di posizione è stato rappresentato dalla vicenda del Tg1, ovvero le critiche venute dal consigliere Nino Rizzo Nervo nei confronti del direttore Augusto Minzolini per come la testata della rete ammiraglia Rai sta trattando in questi giorni, dal punto di vista giornalistico, l'inchiesta della procura di Bari che tocca di riflesso - per la vicenda delle escort ospiti nelle sue residenze private - anche il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Lo stesso Minzolini, in un intervento in video, aveva spiegato di voler tenere una linea di prudenza non ritenendo che vi sia una «notizia certa» nella vicenda riportata da tutti gli altri media.Dopo la presa di posizione di Rizzo Nervo, domenica sera, sono scaturite numerose polemiche e repliche e controrepliche nel mondo politico tra maggioranza e minoranza. Nel frattempo il presidente della Rai, Paolo Garimberti, lunedì aveva convocato Minzolini ribadendogli l'esigenza della completezza dell'informazione. In ambienti di Viale Mazzini si sottolinea che la posizione del Cda oggi in buona sostanza rimarca quell'intervento di Garimberti e quindi è in linea con lo stesso, dandogli di fatto ulteriore valenza.IL CASO NON E' CHIUSO - Intanto in una nota congiunta il vicepresidente e il segretario della commissione parlamentare di Vigilanza, Giorgio Merlo ed Enzo Carra, entrambi esponenti del Pd, affermano che «il caso tg1 non è stato archiviato ne si può fare di tutta l'erba un fascio. Malgrado la tenacia opposizione della destra a non parlarne. Affronteremo il tema dell'informazione e del pluralismo nel servizio pubblico a cominciare dal Tg1 appena dopo le nomine da parte del Cda dei direttori delle varie testate giornalistiche. Nomine che, comunque, non intralciano ne ritardano l'audizione con il Direttore del tg1 in Vigilanza. E questo non per interferire nelle vicende interne del tg1 che, come tutte le altre testate del servizio pubblico, deve salvaguardare fino in fondo la sua autonomia editoriale. Ma semmai, non è tollerabile che l'informazione dei tg, e in particolare del primo tg del servizio pubblico, possa essere lontanamente sospettato di semplice prolungamento di ciò che pensa un partito o uno schieramento politico».