Rose, tra le macerie. Il ...giovane Aviatore,si avvento' tra quelle matasse di cotone afferrando, ricongiungendo tra le mani, il suo aquilone. Prudente? Temerario?. . .
. Tra.... ordigni di guerra, spade e pistole si arrampico' su pe' l'armadio. Da una pila di biancheria che aspettava d'esser stirata dalla mamma, scruto' tre nappine rosse frangiate tutte d'oro. Si diresse fin dove il tratto accostava il percorso del fiume grande, laddove le case di campagna stringevano a se' tetti e miseria . Poi, tra quei birbanti dei promontori, fu lieto di librarsi ancora attraverso le parole che si spandevano come il suono secco che fanno i tappeti quando vengono sbattuti sui loggioni su, a prender aria. Per tutto il tempo, continuo' a salire, non si fermo' che sui gradoni perchè l'ardua ascesa, avesse assunto in quella fatica, in quella suggestione senza tempo, quella giusta pausa. Ritorno' alla sua vecchia casa, quella dove nacque. Una semplice casa di provincia londinese dove a ravvivar i ricordi, erano rimasti i profumi intatti della sua infanzia. Che nel confrontarsi col presente, inaridiva, si spegneva. Ma aveva ancora voglia di immagini nette e e fisionomie ben definite, il ragazzo. Riprese il suo aquilone, questo piccolo aviatore, trovandosi su spiagge dove i giochi e le case di pescatori, riempivano di mare l'altro volto, quello della fatica, dell'orgoglio folle di quei suoi anni. Fece un bagno, ne fece un altro, tra quella brezza che invitava nelle voci degli amici che tra vento e cielo, fuochi e stelle e l'universo intero, interpretavano la sua stessa voce conservandola dentro, come incitamento della coscienza..Il giovane quindi, torno' via. Rinfrancato d'aver girato mezzo mondo, il suo mezzo di fortuna lo porto' in un maniero incantato e molto antico. Lì, si sfamo' per bene, riposo' in un caldo letto, celebro' il sonno ristoratore tra calde coltri di lenzuola riconoscendosi fortunato d'esser stato protagonista...di quella Storia..Per un attimo, quel libro addosso, fu capace di così tanto....