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Post n°884 pubblicato il 29 Agosto 2015 da Nues.s
Dentro il suo corpo, tenendo tra le mani il cuore pulsante della terra. Tra un sole nero, una crepa, un bagliore d'acqua, quegli sfondi, poggiati così, al muro del tempo.
Bisognerebbe così considerare che noi e solo noi siamo la rovina di quel che accade. Di chi, la colpa se per un'infinita' di tempo, tutti questi Paesi da dove si scappa, non s'è fatto altro che reprimerli, cannonneggiarli, fornito armi, infezioni, aver permesso che possano essere stati incetta di compratori, mercenari scaltri, lasciando orrori in ogni dove, in ogni Stato africano col sostegno di dittature e condizioni disumane. Questo, per anni, decenni, secoli. Ti chiedi perchè poi, questi disperati fuggano via. Non siamo che noi, i primi colpevoli. Noi, i Paesi ricchi e opulenti che ipocritamente hanno avuto e abusato di scenari imprenscindibili. L'odissea che hanno vissuto e che vivono tuttora, ha fatto sì che tutto il nostro ricco mondo progredisse, divenisse dominante senza chiedersi mai in che condizioni reali essi siano davvero cresciuti. Grazie, grazie a minuscole e coraggiose (anche nostre) forze, s'è potuto compiere e si compie qualche sporadico miracolo. Ma sono davvero briciole nel deserto. Il resto, lo abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni e a venire. Comprensibile l'onesta' d'intenti, ottima la buona volonta' di coloro che si prestano a .. .. Ma si avverte un crudo odore di mattanza di spiagge, fin loro. Fin quel Continente Nero che abbiamo sperperato, violato, prostrato, ucciso con comodo e con tutti i mezzi.
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Mi sento meno sola, ora che so che qualcuno va oltre i cori, oltre gli insuperabili, le provocazioni, gli slogan. Sono meno sola, ora..
da quando sono tornata, dopo aver toccato con mano tutti i guasti che tu così profondamente descrivi - ma non solo quelli: c'è tanta luce, tanta speranza, tanta gioia nel dolore in mamma africa - è stato terribile vedere che non solo qui da noi nulla era cambiato, ma, se possibile, peggiorato.
Abituata a stare con "chi dà una mano" mi sento un'aliena in un qualsiasi posto in cui non si ascolta e si usano parole di pietra..
e poi leggo te e i tuoi commentatori e il cuore si apre alla speranza: tutta questa energia positiva che mandiamo avrà un suo senso prima o poi, anche se ci saranno ancora mille e millanta martiri da sacrificare...
Il dolore di questo mondo si alza e si veste, continua a camminare per giorni bui, strappa radici al cuore colle mani in tasca.
Camminiamo su quell'erba di rugiada, su quella terra lontana dove un pensiero lucida le stelle di notte. Di giorno, quel che abbiamo in tasca germogliera' di speranza e bellezza con foglie che cambieranno colore.
Per te, Franci.. e per questa terra che tornerai ad abbracciare.
Spero qualcosa resti, quel qualcosa dove qualcuno leggendo puo' trovarsi. Là, dove tra il giudicare e il supporre.. è meglio ascoltare.
Grazie, Gianni. Ti abbraccio anch'io
Il denaro può togliere dignità ad un essere umano, come ampiamente argomentato, ma mai acquistarla a beneficio di un altro.
tu parli di arretratezza morale.. proprio quando lo svilire d'un pensare vince e si ficca, inesorabile
virgola
:*
Troveremo il modo. Troveremo il tempo. Fin quando non arrivi a sbatterci contro l'ennesima vittima di questa assurda disperante corsa verso una scelta che porta morte e col mondo.. che va comunque avanti.
Non è a te, la domanda.. E' solo un chiedersi, un grammo di verita'che vorremmo uscisse fuori. Questa è una lacuna che non si colma, tutti a sentirsi solidali a parole ma poi sara' ora di tirar fuori fatti, perchè basta girare un angolo temporale e ti ritrovi i piedi su tutto un altro continente. Che vuol dire questo, vuol dire che potremmo potuti esser noi quei disperati. Io, le tue parole le sposo solo che siamo tu ed io e qualche altra anima. Il resto del mondo, il resto, non s'accorge che sta finendo. Questo amato, odiato mondo che da una parte perde tempo lavandosi le mani.