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Come quando osservi il marmo del Bernini che si fa danza, carne, vita stessa.
Ecco, ti fai piccola dinnanzi l'estasi mistica che assume quel ritmo convulso e sottilmente erotico del piacere terreno.
L'espressione del volto, il libero gioco delle forme.
Prodigio solo pensare di superare i limiti stessi, arrivando ad evocare i colori della pittura e le forme della realta'.
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Coinvolgersi emotivamente in un tripudio di Barocco.
Come quelle curve, la grazia dei panneggi, la levigata armonia del marmo semidistesa in una coltre di nubi in Santa Teresa.
Non è Poesia? .
Ti chiedi cos'è, così, senza un motivo apparente. E ti rendi conto che non sai cosa cercare. Osservi, ecco. Scruti. Poesia, forse? Ne vuoi? Non la trovi. Ti chiedi: ma sei davvero sicuro di sapere cosa sia? No! Allora ricominci a cercare. Cerchi altrove. Ovunque. Ancora niente. Poi... poi comprendi di invertire tu, quel senso del guardare. Ed è ora Lei, che osserva te. E ti piace.
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[Salvarsi.]
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I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
come si fa?
aforismi? poesie? musica? haiku?
c'è già tutto! non manca niente_____ tranne una cosa,
parole per lasciare un contributo. Quelle non le ho.
Grazie!
grazie, Tetì.
un bacio Nu****
Prodigioso, appunto.
Ciao, Chiara...***
Sei gentile. Mi piace far pensare, portare alla riflessione attraverso quel che riconosco. E nell'Arte, tutta, c'è ampio spazio per cio'. Grazie ancora.
Ogni volta, passando da qui.
Grazie.
Prima, dopo, durante. Cosa importa, dimmi...importa solamente abbandonarsi nei momenti cupi, quelli che ad esempio stiamo attraversando un po' tutti, nel renderci emozione scaturita e coivolta. Il Bernini, questo lascio' ai posteri.
Ricordiamocelo. Ha dedicato attenzione e cura in quel che ha creato sotto le sue mani. Non scordiamoci che tutto questo, tutto...è un'ottima àncora di salvezza.
ps: ...l'immensita' della Poesia dipinta o scolpita, restituisce molto di quel che s'è perso. Ci si fa tutti davvero....piu' piccoli.
Quel.... 'salvarsi' scritto lì, a mo' di monito, mica è solo mio, lo è per tutti. Quando mi esplico a giocar con le parole parlando degli artisti, delle opere, dei protagonisti, lo faccio mica per mettere in mostra la sottoscritta, piuttosto far entrare nella testa di chi legge che c'è BEN altro fuori, ci sono Bellezze, ci sono note diverse, c'è un mondo parallelo a quel che ci vien offerto. Un esempio? Ma lo sappiamo tutti: togliersi dal caos, qualunque caos, impegnarsi, accendersi di architettura, pittura, scultura, musica, letteratura. Credere e toccare l'armonia, decidere di far parte di quella schiera di persone che ancora credono in un qualcosa. Abbiamo tante di quelle risorse... Ma poi ti arriva un assessore qualsiasi, un sindaco qualsiasi e l'apparato si ferma. O una legge e un decreto qualsiasi e si blocca tutto, si ferma tutto. Non ci sono piu' fondi, perchè magari s'è pensato con quei soldi, a far altro piu' che a pensare di cominciare a ristrutturare quel che si ha. Che tristezza. A volte io mi sento un'isola. Perchè ora per esempio parlo di mostre, di eventi, di luoghi deputati a contenere ricchezze simili.
Vabe', ragnetto...mi hai dato il La quando mi hai nominato gli Uffizi.
Che gia' solo quelli...son meraviglia.:*
Molte isole dici, a me basta pensare siano isole ben salde, tante appunto da formarne altrettante. Piccoli infiniti pezzi di 'terra buona'.
Poi, dai Wu...se pensi a Piazza San Pietro, al suo Colonnato, con quella scelta fortunata di 'abbracciare' tutta quella scena. E poi all'interno della Basilica, quel Baldacchino meraviglioso che ha attraversato secoli, papi, incrociando migliaia di fedeli, le Fontane, quelle a piazza Navona e in piazza Barberini, trionfo del Grandioso. Questo per dare solo un esempio...
ps: l'ho vista anche io un tre volte la Galleria Borghese, nel corso degli anni. Sempre intatta la voglia di 'esserci' e viversi quei luoghi. (guarda che l'ingrediente segreto lo hai anche tu, eh....)*
Ma gli artisti non sublimano; anzi, hanno un’accentuata idiosincrasia per la sublimazione. Essi spesso si lasciano sedurre dalla propria immaginazione e potenza nel simbolismo creato, ponendosi istintivamente contro l’arte della realtà della vita.
Ma nessuno come loro può servire la causa della grandezza dell’uomo, come desiderata; essi che creano da un impulso incontrollato la bellezza del simbolo, sfociano in una sorta di reificazione, in una manipolazione della superiorità, rispettando ed aderendo all’impulso del cuore umano che desidera l’oggetto del proprio convincimento interiore, il fine istintivo: essere unici, diversi e superiori ad ogni altro.
L’arte, è la più desiderabile e alta tra le magie umane; almeno essa non ha la pretesa di essere verità, ma induce al sogno di elevare lo spirito.
Ma nulla, è essa in confronto al Logos, la parola che si fa carne, che ti viene ad abitare nelle profondità dello spirito, richiamando il senso di una speranza che si manifesta e disegna nell’anima la pittura più bella, scolpisce la scultura più immensa, declama la poesia dell’infinito, compone sublimi armonie, racchiudendo ogni cosa in un unico sentimento: l’amore. Ma questo Amore non è di questo mondo, anche se è nel mondo. Ti abbraccio, con cura. Blue.chips
È possibile avvicinarsi di più al racconto di questa esperienza usando l’arte, comunicando con i sentimenti invece che con la logica, così a S. Maria della Vittoria non ci sono solo le carni e i volti, i drappeggi morbidi, che resterebbero altrimenti solo materia, ci sono lame di bronzo che come mani tese si alzano per tendere alla Luce che tutto rende noto e visibile, la Luce che scende dalle nuvole. È questo incontro tra pietra e luce, tra carne ed infinito un amplesso che rende possibile l’estasi, che regala una visione della vita serena, dove niente ti turba; allora il marmo, la preghiera, la musica, permettono di capire che la porta più difesa dell’animo non è mai esistita, ma la gioia invece sì, esiste ed è presente.
Stupenda Giuni. Grazie per avermela donata.
...ogni parola aggiunta non riuscirebbe ad avere eguale spessore e incanto, caro Blue. E allora, ti leggo, prendo con me queste parole, questi tuoi pensieri e con la stessa, medesima cura, ti abbraccio...
Ma forte.
Bentornato.
Prodigio.
Estasi come Perdersi.
E poi è la prima volta che un blog dichiaratamente schierato mi dedichi un post. Questo significa una cosa: che non ci sono colori ne' bandiere che tengano quando a mostrare la faccia è il buon senso e quel senso della cultura, che in questo Paese, ahime', non sempre è riconosciuto come si deve, proprio dove le istituzioni in questo momento particolare che stiamo vivendo, sono decisamente in stallo. Ripeto cio' che dissi da te, l'omologarsi non fa crescere, diminuendone la volonta', appiattendo gli ideali, assimilandoci al caos.
Grazie per questo gesto, Paolo.