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Post n°298 pubblicato il 26 Gennaio 2011 da Nues.s
E' che i dolori devono esser tenuti sempre a Memoria. . [ Perchè ci sono luoghi del mondo capaci di macchiarsi di ogni nefandezza ogni infamia ogni crudelta' e non è questione di tempo e spazio ché l'orrore c'è sempre stato e sara' proprio perchè è una costante malefica e cruenta che si ripete e che rende l'uomo schiavo ed è per questo che al di la' di ogni retorica che dopotutto ogni sciagura è sciagura nostra ogni sofferenza e malattia che prova un bimbo un adulto un vecchio in ogni dove bandiera fede e credo è la nostra stessa sofferenza in quella estrema miseria del mondo che ci fa pensare che non è solamente una data del calendario a doverci ricordare che da rammentare è - anche - la Loro Giornata. Nelle guerre dimenticate. Nelle ingiustizie. Negli orrori succeduti. Nelle piccole vittime. Nella schiavitu'. ] . Vorrei lasciare un Pensiero. Mi sono ricordata di quando lessi una struggente testimonianza di un piccolo contadino polacco che si chiamava David Rubinowicz. Questo ragazzo scomparve con tutta la sua famiglia in uno dei tanti lager nazisti. Lascio' in un suo diario, la testimonianza piu' coraggiosa e straziante che un ragazzo di quell'eta' potesse scrivere: descrivere la persecuzione e il dolore della guerra attraverso gli occhi dei bambini, milioni di bambini, contro la follia degli adulti. Perchè questo, è. La follia degli adulti. . 12 agosto 1940 . "....da quando c'è la guerra studio a casa da solo: ma se mi ricordo di quando andavo a scuola, mi viene voglia di piangere. Adesso devo restare in casa, non devo andare da nessuna parte. E quando penso a tutte le guerre che ci sono nel mondo, a quanta gente cade ogni giorno per le pallottole, per i gas, per le bombe, per le epidemie e per gli altri nemici dell'umanita', allora perdo la voglia di tutto. " .. . . Shoah come Olocausto in lingua ebraica si scrive così: äùåàä Il significato è desolazione, catastrofe, disastro. T u t t o b r u c i a t o.
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per il resto non ti dico, anzi ti dico in separata sede:))
faccio sempre casino quando esprimo pareri personali.
diciamo che ce nè per tutti. con tutto il rispetto per le vicende tragicissime del nazismo. ho degli amici che vivono a roma ma sono ebrei con loro andavo d'accordo, anni fa scrissero un libro Maledetta Isabella maledetto Colombo. Gli ebrei, gli indiani, l’evangelizzazione come sterminio. di Anna Borioni e Massimo Pieri. Marsilio ora introvabile. interessante disamina.
Questo determina questo stato di cose ed è così...ce ne è per tutti. Per gli ebrei, gli indiani e l'evangelizzazione come sterminio.
E' che la lista è talmente lunga....
“Eravamo in mezzo ad una fila interminabile di gente, senza più s guardo, il cuore assente, e la disperazione ci vestiva. In quanto famiglia ebraica fummo poi messi in disparte, in un’altra fila. Avevo in braccio il mio bambino (mio padre) e di fianco mio marito, dolorante al ginocchio per un calcio di fucile che gli arrivò improvviso perché stava raccogliendo il biberon di latte caduto per terra.
Pregavo: Dio, salva almeno il nostro bambino”.
Quando arrivammo in Finlandia, il governo non accettò l’imposizione dei tedeschi a loro consegnarci. Alla notizia che saremmo rimasti in Finlandia, caddi per terra come colpita da grazia.
Alzai mio figlio al cielo: Signore, è tuo, come tutto ciò che è sulla terra e nei cieli. In quel momento capii pure che avevo bisogno di perdonare ed essere perdonata per tutto il rancore che mi era sorto in cuore”.
Dopo la dipartita da questa terra dei miei nonni, mio padre mi consegnò il diario di mia nonna, dicendo: “ figliolo, qui dentro vi sono parole sacre, tienile in cuore: ti saranno amare perché comprenderai la malvagità che opprime il cuore degli uomini, ma saranno anche dolci perché t’inonderanno di speranza. Riconoscerai la mano misericordiosa e amorevole di Dio, che sorpassa ogni intelligenza e ragione”.
Abbiamo un bisogno disperato di perdonarci, gli uni con gli altri, e di ricorrere all’amore senza indugi. Il giorno della memoria deve essere il giorno del perdono, della consapevolezza che un fiume di sangue scorre sotto le radici del mondo e bisogna fermarlo per non esserne travolti, di nuovo. E questa scelta non può farlo il mondo, ma l’atomistico singolo individuo, sulla scia di quel singolo Uomo che gridava dalla croce la disperazione del genere umano, ma soprattutto implorava il segno della speranza e la redenzione nel perdono.
Nell’ultima pagina del suo diario, mia nonna riportò quanto scritto nel libro della Rivelazione:
”L’Angelo del Signore mi mostrò poi un fiume d'acqua viva limpida come cristallo, che scaturiva dal trono di Dio e dell'Agnello. In mezzo alla piazza della città e da una parte e dall'altra del fiume si trova un albero di vita che dà dodici raccolti e produce frutti ogni mese; le foglie dell'albero servono a guarire le nazioni. E non vi sarà più maledizione. Il trono di Dio e dell'Agnello sarà in mezzo a lei e i suoi servi lo adoreranno; vedranno la sua faccia e porteranno il suo nome sulla fronte. Non vi sarà più notte e non avranno più bisogno di luce di lampada, né di luce di sole, perché il Signore Dio li illuminerà e regneranno nei secoli dei secoli. (Apocalisse 22).”
Grazie per aver deposto il tuo scritto nel giorno della Memoria. Blue.chips
C'è un rispetto, un culto della liberta', la difesa, che possano così garantire specie ai giovani, un mondo piu' giusto, dove sia accettabile il vivere. In quel diario appassionato e sofferto.. Lei riconobbe, strinse a se' piu' forte, la sua fede e in quella Rivelazione, la conoscenza d'una Luce capace d'illuminare...quel viaggio drammatico, reso tale in quegli anni, chiamato Vita. Come un richiamo alla fraternita' primordiale, forte, contro il Male. Ogni Male.
Grazie, Blue.chips
Shalom
Non sapremo mai, davvero mai come andra' ....in avanti 'dopo noi', quello che possiamo augurarci e per davvero, è che l'unica arma contro, puo' esser quella di non abbassare mai la guardia ed esser vigili proprio perchè attraverso la Memoria, attraverso quel che si è passato, la Storia restituisca dignita' all'Uomo, ogni individuo di questo tormentato, incredibile mondo.
Un sorriso dal cuore*
Ti abbraccio****
Non facciamo che siano memorie dimenticate...***
Uno stimolo per non far sì che ogni prova di coraggio, ogni resistenza, ogni sentimento di rivalsa, non sia andata invano.
quel giorno, quando risorgerà dal fuoco
l'uomo reo per essere giudicato.
Ma tu risparmialo, o Dio.
Signore Gesù buono, dona loro riposo!
Amen!
Questa musica meravigliosa, è capace di restituire tutte le lacrime del mondo...
Amen
Rudolf Hoess, il comandante del campo di Auschwitz, scrisse queste righe al figlio maggiore pochi giorni prima di essere giustiziato:
Diventa una persona che si lascia guidare soprattutto dal calore e dall'umanità. Impara a pensare e giudicare responsabilmente da solo. Non accettare tutto acriticamente e come assolutamente vero, impara dalla vita. Il più grave errore della mia vita è stato credere fedelmente a tutto ciò che venisse dall'alto senza osare avere il minimo dubbio circa la verità che mi veniva presentata. Cammina attraverso la vita con gli occhi aperti. Non diventare unilaterale: esamina i pro ed i contro in ogni argomento. In ogni tua impresa non lasciare parlare solo la tua mente, ma ascolta soprattutto la voce del tuo cuore.
A me spaventa ancora e sempre, di chi si professa nazista. Penso ai loro padri, ai loro nonni. Alla tristezza delle loro menti, alla ingordigia dei loro cuori. E a quello che hanno passato, a quello che è stato insegnato loro da piccoli, a quello che ora, adesso, questi figli divenuti poi adulti, insegneranno a loro volta.
Ecco...a me spaventano queste generazioni senza memoria, se non quella che è stata inculcata loro. Come il piu' nefando ricordo che lascera' quell'atto di accusa inoppugnabile e senza fine. Marchiati nella coscienza e nella dignita' di perseguire un cammino criminoso come i loro indegni avi.
Sono gli stessi pensieri che ci facciamo tutti, perchè i tuoi ragionamenti non fanno una piega. Questa cosa dell'uomo..sì che spaventa, perchè ci arrende a quella somma di ambizioni, orgoglio, affermazione di se', tanto da incidere segni sulla mente altrui, sul corpo altrui, nei problemi sia individuali che collettivi. E un pezzo della societa' che poi si abitua a tutto questo, ne diventa giocoforza vittima, seppur complice. Prova ne è di quel che successe, perchè ci fu anche, nel corso della guerra, nel corso di ogni maledetta guerra, chi riuscì a ribellarsi alla tragicita' degli eventi, ma poi anche chi sentì voler meno quella presa di coscienza tanto da rendersi deboli, impotenti, contrastati dal quell'unico, univoco sentimento chiamato - odio a prescindere - perchè dettato da un qualsiasi folle di turno a comandar una massa di persone, indecentemente succube.
Ci sono ragioni di fierezza in ogni occupazione di pensiero, che sia stato contro il popolo ebraico, come questo citato o come in ogni altro popolo contrastato, schiacciato; fierezza e non ultimo, quella sollecitudine di solidarieta'. A me ora viene in mente chi, anche con poco, riuscì a far scampare da quei luoghi immondi, moltitudine di loro.
Mi viene in mente, per esempio, Giorgio Perlasca. Ecco, questo...è un Uomo.
(...non dimentichiamo di farlo)