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In un giorno qualsiasi, durante la II guerra mondiale,
la Francia è invasa dall'esercito nazista.
Gli ufficiali tedeschi chiedono.. ospitalita'.
Impongono la loro presenza ai cittadini francesi.
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In una casa della borghesia abitata da un anziano e dalla sua giovane figlia,
una stanza viene requisita per dare alloggio ad un ufficiale tedesco.
Egli è un uomo colto, sensibile e che il padre educo' a suo tempo all'amore per la cultura,
al rispetto dell'uomo, alla stima delle tradizioni altrui.
Questo giovane, poi crescendo, è stato trascinato dall'ingannevole mito dell'idea di quel periodo,
dalla sciocca presunzione e dal tragico inganno che la guerra nazista potesse unificare l'Europa.
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Il giovane tedesco, ogni giorno scende dalla sua stanza.
Cerca d'avviare un discorso, una conversazione con gli 'ospiti' francesi.
Ma le sue parole non trovano risposta, nulla.
Restano un angoscioso monologo respinto da un muro di sdegnoso, accorato silenzio.
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E' questo silenzio, la ferma e dignitosa resistenza che i deboli oppongono al forte.
Un silenzio così saldo e totale, così corazzato di dignita' e di orgoglio,
che il nemico vincitore..ne è vinto e prostrato.
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