Creato da Nues.s il 11/09/2009

N u a g e s

Vanno, vengono. Sostano lasciandoci il ricordo

 

 

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Post n°288 pubblicato il 19 Dicembre 2010 da Nues.s
 
Tag: Auguri

  

 

 

 Come un mantello  che avvolge, punteggiato di stelle.

 

Così come le parole che avremmo voluto non dire.

 

Quelle che non abbiamo saputo pronunciare.

 

 I muri che abbiamo alzato.

 

Le ombre che non abbiamo cancellato.

 

I cieli che non abbiamo saputo vedere.

 

Le carezze che non sono uscite dalle nostre mani.

 

 

 

Mi lascio prendere da questo abbraccio,

 dove tutto si ritrova

e ha solo voglia d'esser raccolto.

Ecco.

Niente, niente di cio' che è stato bello nel passato ha piu' importanza.

Ci resta la memoria dolce nello stupore delle 'circostanze'.

. . .

Prevale il presente ora,

solo quello e consapevolmente quel forte istinto di sopravvivenza chiamato. . .

A  m  o  r  e.

.

S.

.

.

..

 -    A     u     g     u     r     i    -

  

 

 

 

 

 

 
Rispondi al commento:
simurgh2
simurgh2 il 21/12/10 alle 03:08 via WEB
Che sia infine che siamo quello che non siam stati? Dove qualcuno ci ha portato via ciò che ci spettava e allora ci sembra che qualcun'altro abbia vissuto quel che a noi era dovuto? Non credo. Che ingiusto farsi un'idea del genere. Siamo questo per sottrazione, per essenza di cose, incapaci e, in questo spazio taciuto, non visto, non abbiamo saputo esser altro che ciò che non è stato.Felici rimpianti. Le cattive sorti hanno sempre avuto un bel viso e uno sfacciato sorriso. Io era qua che volevo arrivare, a tirar su muri, a mandare la gente a cagare, a sputare sui sarcofaghi, a tirare sassi sui vetri delle cucine in cui stanno cenando, a tagliare i fili delle lucette intermittetti che mettono nei vialetti d'ingresso, altro che auguri, auguri un tubo. Mi piacerebbe piuttosto gridare venite giu cazzo che si va tutti a scriver poesie da qualche parte, a smenarcela con i ricordi futuri che di presenti non ne ho uno che sia uno, anzi adesso si, ne ho fatto su un bel pò e ne ho da srotolare. Insomma cosi, al farsi prendere dagli abbracci mistici e universali, di un sentirsi dentro qualcosa, un'abbraccio, una rosa dei venti oppure tra i cinquanta, o preso in un morso di denti, tutti contenti basta stare dentro qualcosa, chiamiamolo amore che poi ho visto che fine che fa, ne ho visti tanti chiamarlo cosi. Io preferirei chiamarlo Babà. Auguri un tubo e a nessuno. Tanto per dire perchè poi non son neanche tanto cosi bestia come pare. Pare?
 
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