Creato da Nues.s il 11/09/2009

N u a g e s

Vanno, vengono. Sostano lasciandoci il ricordo

 

 

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Post n°298 pubblicato il 26 Gennaio 2011 da Nues.s
 

 

 

 

 

 

E' che i dolori devono esser tenuti sempre a Memoria.

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[ Perchè ci sono luoghi del mondo capaci di macchiarsi di ogni nefandezza ogni infamia ogni crudelta' e non è questione di tempo e spazio ché l'orrore c'è sempre stato e sara' proprio perchè è una costante malefica e cruenta che si ripete e che rende l'uomo schiavo ed è per questo che al di la' di ogni retorica che dopotutto ogni sciagura è sciagura nostra ogni sofferenza e malattia che prova un bimbo un adulto un vecchio in ogni dove bandiera fede e credo è la nostra stessa sofferenza in quella estrema miseria del mondo che ci fa pensare che non è solamente una data del calendario a doverci ricordare che da rammentare è - anche - la Loro Giornata.

Nelle guerre dimenticate. Nelle ingiustizie. Negli orrori succeduti. Nelle piccole vittime. Nella schiavitu'. ]

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Vorrei lasciare un Pensiero. Mi sono ricordata di quando lessi una struggente testimonianza di un piccolo contadino polacco che si chiamava David Rubinowicz. Questo ragazzo scomparve con tutta la sua famiglia in uno dei tanti lager nazisti. Lascio' in un suo diario, la testimonianza piu' coraggiosa e straziante che un ragazzo di quell'eta' potesse scrivere: descrivere la persecuzione e il dolore della guerra attraverso gli occhi dei bambini, milioni di bambini, contro la follia degli adulti. Perchè questo, è.

La follia degli adulti.

.

12 agosto 1940

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"....da quando c'è la guerra studio a casa da solo: ma se mi ricordo di quando andavo a scuola, mi viene voglia di piangere.

Adesso devo restare in casa, non devo andare da nessuna parte.

E quando penso a tutte le guerre che ci sono nel mondo,

 a quanta gente cade ogni giorno per le pallottole, per i gas, per le bombe, per le epidemie e per gli altri nemici dell'umanita',

allora perdo la voglia di tutto. "

..

.

.

Shoah come Olocausto in lingua ebraica si scrive così:

 äùåàä

Il significato è desolazione, catastrofe, disastro.

T u t t o   b r u c i a t o.

 

 

 

 

 

Per pensare. 

 
Rispondi al commento:
Nues.s
Nues.s il 28/01/11 alle 21:16 via WEB
Hai pensato bene, Simurgh.
Sono gli stessi pensieri che ci facciamo tutti, perchè i tuoi ragionamenti non fanno una piega. Questa cosa dell'uomo..sì che spaventa, perchè ci arrende a quella somma di ambizioni, orgoglio, affermazione di se', tanto da incidere segni sulla mente altrui, sul corpo altrui, nei problemi sia individuali che collettivi. E un pezzo della societa' che poi si abitua a tutto questo, ne diventa giocoforza vittima, seppur complice. Prova ne è di quel che successe, perchè ci fu anche, nel corso della guerra, nel corso di ogni maledetta guerra, chi riuscì a ribellarsi alla tragicita' degli eventi, ma poi anche chi sentì voler meno quella presa di coscienza tanto da rendersi deboli, impotenti, contrastati dal quell'unico, univoco sentimento chiamato - odio a prescindere - perchè dettato da un qualsiasi folle di turno a comandar una massa di persone, indecentemente succube.
Ci sono ragioni di fierezza in ogni occupazione di pensiero, che sia stato contro il popolo ebraico, come questo citato o come in ogni altro popolo contrastato, schiacciato; fierezza e non ultimo, quella sollecitudine di solidarieta'. A me ora viene in mente chi, anche con poco, riuscì a far scampare da quei luoghi immondi, moltitudine di loro.
Mi viene in mente, per esempio, Giorgio Perlasca. Ecco, questo...è un Uomo.
(...non dimentichiamo di farlo)
 
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