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T r a i e t t o r i e
...perchè poi, la cornice in cui ci muoviamo, non è il museo delle cose acquistate o ereditate. C'è una viva presenza di persone, di movimenti e di azioni o di pensieri di chi 'si scrive'.
Così, si è nella realta'.
Nei muri, negli oggetti, sui mobili in cui i nostri occhi si fermano mille e mille volte al giorno. Come per le istantanee che scattiamo o per quelle che ci son rimaste dentro. Mute compagne da fissare nella memoria, trascrivendone emozioni anche nei colori che ti lasciano dentro.
La luminosita' che ti investe e ti impone un maggior sforzo a coglierci quella ...nota dominante. Quegli stimoli che danno certe traiettorie e che ci porteranno a parlare del luogo in cui nascemmo, crescemmo, divenimmo.
Ricostruire attraverso uno scatto di polaroid, le sensazioni e i sentimenti anche malvagi che ci hanno portato a parlarne.
Trascureremo quella certa 'tinteggiatura' alle pareti, se non assume un'importanza particolare per qualche eccentricita' o per un carattere che si imponga all'attenzione.
Ci soffermeremo subito sul dettaglio che salta all'occhio.
Come quel tessuto dove è poggiato lo scatto d'un istante.
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Ci sono linee che acquistano atmosfere allegre o tristi; severe, intime.
Precisano un quadro.
Così come le macchie che lasciano gli oggetti dimenticati.
Traiettorie nel tempo e che splendono,
piano.
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