Creato da Nues.s il 11/09/2009

N u a g e s

Vanno, vengono. Sostano lasciandoci il ricordo

 

 

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Post n°437 pubblicato il 07 Gennaio 2012 da Nues.s
 

 

 

 

 

 

 

 

Restando fedele a cio' che mi è caro e che è la cosa piu' importante,

impedendo in tal maniera che si cancelli con gli anni,

.

 

sentiro' poi forse

del tutto inatteso

il brivido della durata

.

 

e ogni volta, per gesti di poco conto

.

nel chiudere con cautela la porta,

nello sbucciare con cura una mela,

nel varcare con attenzione una soglia,

 

nel chinarmi a raccogliere un filo...

 

,

 

 

 

Peter Handke

 

 

 

 - - - - -

.

 

 

.

 
Rispondi al commento:
zag.reus
zag.reus il 09/01/12 alle 18:45 via WEB
C'e' un tipo di memoria che Proust chiama "involontaria" e sulla quale lui ha costruito l'intera sua sterminata opera "Alla ricerca del tempo perduto". E' una memoria che riappare all'improvviso, come una visione fulminea di un evento passato attraverso un fatto, un gesto della quotidianità. Questa visione fulminea e' come se sospendesse il tempo in un istante fuori di esso e ci fa rivedere quel passato riemerso come non lo avevamo mai visto prima: e' una memoria "creativa", ci mostra quello che allora non siamo riusciti a cogliere. Una memoria che riemerge da una precedente cancellazione, interruzione operata dall'oblio.
 
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