Creato da Nues.s il 11/09/2009

N u a g e s

Vanno, vengono. Sostano lasciandoci il ricordo

 

 

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*

Post n°468 pubblicato il 09 Aprile 2012 da Nues.s
 
Tag: Salinas

 

 

 

 

 

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" Ma tu dimmi, perchè mi servi, angelo -

 

 

  - Io, non so, mi comandano.

Tu non mi piaci, sei goffo e opaco.

Il tuo corpo, è il mio esilio.

Io sono servo, un angelo missionario -

 

- Allora, chi ti manda -

 

 

 - Tu pensa a chi t'ama e saprai chi mi guida.

Io sono soltanto le mani che tende

colui che ama l'altro

Le mani di chi ama con ansia vitale,

terminano in Angeli - "

 

 

 - Pedro Salinas -

 

 

 

 - Caravaggio,

 San Matteo e l'Angelo (prima versione) - 

 

 

 

 

.

 

 

Se dovessi pensare a chi mi ama, di angeli non ne vedrei nemmeno l'ombra.

Ma io, mi amo.

E l'ho veduto un angelo.

Sì, che l'ho visto...

E non era un sogno.

 

.

 

.

 

.

Sappiamo così poco di quanto ci circonda.

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 C'è un universo che pullula di vita e pulsa con armonie a noi sconosciute.
Disponiamo di una realta' misera in confronto a cio' che ci piace definire 'irreale'.

 Eppure, eppure basta una nota armonica di questo mondo per farci sostare sulla soglia di un luogo affascinante e piu' verosimigliante ai nostri sogni.

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Non esistono angeli terrestri..

Ma coloro che lasciano trasparire questa attitudine, hanno permesso ad un angelo di dimorare presso loro.

Forse è proprio questo, il senso vero della poesia.

Quelle sue due ultime frasi. 

 

 

 

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Rispondi al commento:
rubinero
rubinero il 12/04/12 alle 22:41 via WEB
Oh sì, qualcosa che ricordo, senza bene saperlo, c'è stato: fu quando uccisi un cane, con una sventagliata di mitra, sulle macerie del terremoto (l'Orcat) in Friuli, nel '76..non c'era protezione civile, a soccorrere, solo sopravvissuti, noi militari e volontari...e sciacalli. Ci avevano ordinato di fare fuoco a chi non avrebbe risposto, al buio, alla elementare domanda"Chi va là...?" Due miei commilitoni, sprovveduti, furono accoltellati da gente che si spacciava per soccorritrice, se la cavarano, io invece sparai, al silenzio e feci fuori un cane lupo. Un colonnello mi offrì una licenza premio, io la rifiutai, volendo restare lì dove stava Marie (non è un refuso), che ballava al sabato con me.. restai lì molte notti e mi sembrava sempre che il cane ucciso uggiolasse nel buio, approvando il fatto che qualcosa avevo difeso. Poi avevo vent'anni...ed oggi mi piace ricordare tutto questo, così...come te la dico..
 
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