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Dall'altra parte del mondo. Sì, da uno di quei luoghi immaginari, di quei dintorni dove non sei mai stato, in uno sguardo che non ammette terra, là, dove mai avresti visto. Di certe notti senza oscurita', né ore e lunghe fughe dal grigio del tempo, di abbracci senza lacrime e spogli di commiato. Là, dov'eri preso da una sospirata quiete e forse bastava una pioggia leggerissima, a scioglierti. Tu, che in quei momenti rari ti ostinavi ad inseguire una speranza. Un faro. Eccolo, uno di quei luoghi, di quei dintorni dove non ci sei, di uno sguardo che non è mai esistito, là dove i colori sfumano nel sempre meno definito e l’infinito prende il nome di una immersa, immensa unica cometa che guida al declinare di un ricordo, il solo modo consapevole di perdersi nel sogno. Maestoso, antico, incantevole preludio. Non pensavi esistesse mai.
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