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Dentro il suo corpo,
tenendo tra le mani il cuore pulsante della terra.
Tra un sole nero, una crepa, un bagliore d'acqua,
quegli sfondi, poggiati così, al muro del tempo.
Bisognerebbe così considerare che noi e solo noi siamo la rovina di quel che accade. Di chi, la colpa se per un'infinita' di tempo, tutti questi Paesi da dove si scappa, non s'è fatto altro che reprimerli, cannonneggiarli, fornito armi, infezioni, aver permesso che possano essere stati incetta di compratori, mercenari scaltri, lasciando orrori in ogni dove, in ogni Stato africano col sostegno di dittature e condizioni disumane. Questo, per anni, decenni, secoli.
Ti chiedi perchè poi, questi disperati fuggano via. Non siamo che noi, i primi colpevoli. Noi, i Paesi ricchi e opulenti che ipocritamente hanno avuto e abusato di scenari imprenscindibili. L'odissea che hanno vissuto e che vivono tuttora, ha fatto sì che tutto il nostro ricco mondo progredisse, divenisse dominante senza chiedersi mai in che condizioni reali essi siano davvero cresciuti.
Grazie, grazie a minuscole e coraggiose (anche nostre) forze, s'è potuto compiere e si compie qualche sporadico miracolo. Ma sono davvero briciole nel deserto. Il resto, lo abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni e a venire. Comprensibile l'onesta' d'intenti, ottima la buona volonta' di coloro che si prestano a .. .. Ma si avverte un crudo odore di mattanza di spiagge, fin loro. Fin quel Continente Nero che abbiamo sperperato, violato, prostrato, ucciso con comodo e con tutti i mezzi.
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