Nugae

Strappi


Preferisco quello che non dico.Pronunciate, le parole, si deformano. E' il tempo che hanno atteso, gonfiando l'aria tra denti e pensieri, a distorcerle. E' l'intensità dello sguardo che non le ha accompagnate, a snaturarle. Aspettare, trattenendole, serve a conservare equilibri instabili. A congelarsi e a mettere distanza. Ma si finisce col tornare anche dal più caparbio degli isolamenti. Si rinuncia anche al più ostinato mutismo ed è come annaspare in acque torbide di discorsi abortiti ed intenzioni rimaste fumo. Perchè quando smettono di unire, certi nodi diventano scorsoi. E ogni sillaba è illusione e nostalgia.Preferisco quello che non dico.Quello che rimane nel segreto della mia testa, senza arrivare ad orecchio. Quello che la lingua non trasforma in veleno. Ma detesto il silenzio che lo protegge, lontano da rabbia e delusione, conservandone lucidità. Detesto lo strapiombo delle mie implosioni afasiche.