Nugae

Post N° 4


In bocca s'impasta un silenzio di carne, smetti l'attesa e diventi Jona prigioniero dentro il tuo stesso vuoto. Non è mare, è palude dei giorni senza il tempo futuro, un passato labile e un presente da far scorrere ad occhi stretti per esserci senza viverlo e nascondersi nelle pieghe delle storie degli altri. Le ore sono lente, senza prima nè poi, sembrano immobili. Cresce solo il numero di pagine voltate e l'angolo acuto del libro aperto sul viso, si fa retto e poi piatto e poi nullo, nel gesto che chiude il vertice ricongiungendo i lembi della copertina a ridisegnare la linea di quella carta capace di scaldar meglio della lana. Li ho letti e li leggo per gelo e fame d'abbraccio. Perchè "conoscono le mie pene, i bisogni, gli scontenti. In ognuno di loro c'è una frase, una lettera scritta solo per me. Sono la vita seconda, che insegna a correggere il passato, a dargli una presenza di spirito che allora non ha avuto, a dargli un'altra possibilità. I libri insegnano ai ricordi, li fanno camminare"*... Io sto cercando di imparare a reggermi in piedi.* da "In alto a sinistra" di Erri De Luca