Nugae

"Sopravviverò al tumulto delle tue parole"


 
A volte la percezione del tempo si dilata: ieri mi sembra oggi e oggi mi sembra lontanissimo, ancora da arrivare. Mi perdo dietro la nera schiena dei giorni, riposti nei ricordi che tornano prepotenti a interrogare e smentire e gridare con forza che quel tutto in cui credevo non è e non è stato. Che il viaggio aveva una sola direzione e forse non sono mai arrivata a destinazione. Perchè "confusa e felice", "quella domenica mattina accettavo senza accorgermi, un invito al dolore". E ora che io non sono più io, ora che la disperazione è diventata rassegnazione, non so capirmi. Non riesco a sentirmi. Il vuoto ha anestetizzato mente e cuore e ottunde i pensieri, sottraendomi al sonno. "Spero che un giorno smetterò di fare confusione", ma non "son certa che chiamerò tutto questo col nome giusto". Forse non ce n'è uno.