Nugae

Ambo


 
Incrocio ancora l'azzurro vivo di quegli occhi. Gli stringo le mani ruvide che prima della scrittura hanno conosciuto la fatica operaia.Il suo nome diventa una dedica sulla prima pagina di un libretto prezioso e introvabile. Glielo porgo chiedendogli il permesso e mentre lo riceve ci poggia su la penna per poi chiedermi stupito dove l'avessi trovato. Gli spiego di averlo comprato a Napoli. E lui sorride: «Direttamente alla fonte» - nota.Io annuisco. So dirgli solo il mio grazie insieme alla promessa di vederlo a teatro due giorni dopo. Lui alza lo sguardo, fa ordine nel calendario suo mentale e conferma: «Giovedì, sì. Dopodomani». In fine ringrazia me a sua volta, quasi schermendosi, con quella voce calma che fa eco alle righe sue scarne.Ieri, su quel palco di provincia, il suo "In nome della madre" è diventato voce e vento.Ero in ultima fila, ultimo posto a fianco alla regia. Ma per un'ora la vita ha dimenticato di far male.